fine III sec. d.C.,
Filostrato il Giovane, Immagini, 14
Giacinto
Chiediamoci, o ragazzo, chi lui sia e quale sia la ragione della presenza di Apollo con lui, poiché non sarà spaventato dal fatto che noi, almeno, lo guardiamo. Ebbene, ci dice che è Giacinto, il figlio di Oebalo; e ora che abbiamo saputo questo, dobbiamo anche conoscere la ragione della presenza del dio. Il figlio di Latona per amore del giovane promise di dargli tutto quello che possedeva in cambio del permesso di stare con lui; egli gli avrebbe insegnato a tirare con l’arco, la musica, ad imparare l’arte della profezia, a suonare la lira, e a farsi valere nella palestra, e gli avrebbe concesso di visitare tutte le terre care ad Apollo, su di un carro tirato da cigni. Qui è il dio, dipinto come al solito con i ricci non tagliati, con la fronte radiosa e gli occhi che brillano come raggi di luce, e con un dolce sorriso, distendendo la mano destra con lo stesso scopo, incoraggia Giacinto. Il giovane abbassa gli occhi a terra, è assai pensieroso, poiché gioisce di ciò che sente e tempera con la modestia la confidenza che sente nascere verso il dio. Egli è in piedi, con il lato sinistro del corpo ricoperto da un mantello rosso, in parte gettato davanti, e sostiene con la mano destra una lancia, il fianco in avanti ed il lato destro esposto alla vista, e questo braccio disarmato ci permette di descrivere ciò che è visibile. Ha una snella caviglia alla fine della gamba, al di sopra di questa la flessibile giuntura del ginocchio; poi vengono le cosce non molto sviluppate e il fianco che sostiene il resto del corpo; il suo fianco lascia intravedere un torace possente, il suo braccio si espande in una curva delicata, il suo collo è eretto con moderazione, mentre i capelli non sono né pettinati né viscidi per il sudore, ma cadono sulla sua fronte e si uniscono con la prima peluria della sua barba. Il disco ai suoi piedi … con lui, ed Eros, che sono raggianti e nello stesso tempo abbattuti, e Zefiro, che mostra il suo occhio selvaggio dal posto da dove guardava, con tutto questo il pittore suggerisce la morte del giovane, e come non appena Apollo lanciò il disco, Zefiro, soffiando in senso contrario alla sua corsa, fece in modo che il disco colpisse Giacinto.