04: Ciparisso

Titolo dell'opera: Ciparisso e il cervo

Autore:

Datazione: 1497 ca.

Collocazione: Giovanni Bonsignori, Ovidio Methamorphoseos vulgare, Venezia 1497, f. 85v

Committenza:

Tipologia: stampa

Tecnica: incisione su legno (xilografia)

Soggetto principale: Ciparisso e il cervo

Soggetto secondario:

Personaggi: Ciparisso, cervo, Apollo

Attributi: giavellotto/dardo, corpo in forma di tronco di cipresso (Ciparisso); arco e faretra (Apollo)

Contesto: bosco, con città sullo sfondo

Precedenti:

Derivazioni: Benedetto Montagna, Ciparisso e il cervo in presenza di Apollo, xilografia, 1515-1520 (Cfr. scheda opera 05)

Immagini:

Bibliografia:

Annotazioni redazionali: L'immagine mostra simultaneamente, in uno stesso contesto, vari momenti del mito che compare nella traduzione in volgare delle Metamorfosi di Ovidio ad opera del Bonsignori: si tratta di uno dei primi esempi di raffigurazione di tipo narrativo dell'episodio.In alto a sinistra si riconosce un cervo disteso all’ombra di un albero ed un giovane, che si avvicina silenzioso per colpirlo con il suo giavellotto. In primo piano, sulla sinistra, è raffigurato il momento immediatamente successivo: il giovane si mostra profondamente addolorato per l’azione commessa, chinandosi a mani giunte verso il cervo morente disteso a terra. Al suo fianco è un altro personaggio, caratterizzato dall’arco e dalla faretra, che sembra rivolgergli parole di conforto. Infine, sempre in primo piano, sulla destra, è raffigurato lo stesso personaggio che guarda con aria meravigliata e rassegnata ad un tempo, il giovane, che poco prima piangeva la morte del cervo, tramutato in albero di cipresso. Tutti questi elementi, perciò, permettevano, come detto, di ricondurre l’illustrazione al mito di Ciparisso, il giovane dell’isola di Cea, che durante la caccia uccide per sbaglio un cervo a lui caro, e volendo soffrire in eterno per l’azione commessa, rifiutando persino il conforto del dio Apollo di lui innamorato, viene trasformato dagli dei in un albero di cipresso, che così assume valenza funebre, secondo la volontà dello stesso Apollo. Ciparisso, quindi, caratterizzato come cacciatore dalla lancia, viene raffigurato prima nel momento in cui colpisce l’amato cervo, poi nel momento della disperazione, ed infine quando è già stato trasformato in cipresso, ed in questi ultimi due è affiancato da Apollo, di lui innamorato, caratterizzato tradizionalmente dall’arco e dalla faretra. L’artista, perciò, ha fissato i momenti salienti del mito e li ha raffigurati in successione in uno stesso contesto: un bosco nei pressi di una città fortificata. Egli ha rifiutato l’idea della sola presentazione del protagonista della vicenda, tipica dell’iconografia classica, che faceva leva soprattutto sull’allusione e sulla capacità dell’osservatore di ricordare l’intera vicenda, per abbracciare un tipo di composizione più esplicita e particolareggiata, che si adattasse meglio al testo a stampa, e quindi alla narrazione.

Elisa Saviani