01: Ciparisso

Titolo dell'opera: Ciparisso e il cervo in presenza di una ninfa

Autore: Anonimo pittore pompeiano del I sec. d.C.

Datazione: 63-70 d.C.

Collocazione: Pompei, Casa dei Vettii

Committenza:

Tipologia: pittura murale

Tecnica: tempera

Soggetto principale: Ciparisso e il cervo

Soggetto secondario:

Personaggi: Ciparisso, cervo, ninfa

Attributi: lancia (Ciparisso); monili (cervo); giunchi (ninfa); tripode (Apollo)

Contesto: anfratto roccioso

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.klascement.net/kt/beelden/E5.jpg

Bibliografia: Reinach S., Repertoire des peintures grecques et romaines, Parigi 1922, p. 182;Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco 1992, VI, 1, p. 165.

Annotazioni redazionali: Questa pittura murale rappresenta una delle prime raffigurazioni conosciute del mito di Ciparisso. Non si tratta però di una figurazione di tipo narrativo, bensì di una presentazione frontale e statica dei protagonisti della vicenda. In primo piano riconosciamo il giovane Ciparisso, caratterizzato come cacciatore dalla lancia che tiene nella destra, che osserva malinconico il cervo ornato di monili disteso ai suoi piedi, trafitto da una lancia. Si tratta dell’amato cervo, che Ciparisso colpisce involontariamente durante una battuta di caccia. Il dolore per la perdita dell’animale fu così grande, che il giovane chiese agli dei di poter essere a lutto in eterno, e venne trasformato in cipresso, albero dalla valenza funebre. Singolare risulta qui l’assenza di Apollo, che nella principale fonte latina del mito, ossia nelle Metamorfosi ovidiane (X, vv. 106-142), riveste un importante ruolo, come innamorato del giovane Ciparisso, in quanto sancisce il significato funerario dell’albero di cipresso da allora in poi. Al suo posto, comunque, nella pittura compare sulla destra un tripode, a suggerire il ruolo del dio nel successivo sviluppo del mito, qui non raffigurato. Interessante, invece, è la presenza di una ninfa sullo sfondo a sinistra, che osserva il giovane Ciparisso affacciandosi da dietro una roccia, e che molto probabilmente aveva la funzione di localizzare l’episodio nei campi di Cartèa, nell’isola di Ceo, sulla base appunto della fonte ovidiana. L’autore, infatti, sostiene che il cervo caro a Ciparisso fosse, in realtà, sacro alle ninfe che vivevano nelle campagne di Cartèa.

Elisa Saviani