
Titolo dell'opera: Caduta di Perdice
Autore: Sebastiano Luciani, detto Sebastiano del Piombo
Datazione: 1511
Collocazione: Roma, Villa Farnesina, Loggia di Galatea
Committenza: Agostino Chigi
Tipologia: dipinto murale
Tecnica: affresco
Soggetto principale: caduta di Perdice
Soggetto secondario:
Personaggi: Perdice
Attributi:
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: D’Ancona P., The Farnesina Frescoes at Rome, Milano 1955, p. 88; Tantillo Mignosi A., Restauri alla Farnesina, in “Bollettino d’arte”, LVII, Roma 1972, pp. 33-43; Lucco M., L’opera completa di Sebastiano del Piombo, Milano 1980, pp. 99-100, tav. XX B; Quinlan-McGrath M., The astrological vault of the Villa Farnesina Agostino Chigi’s rising sign, in “Journal of the Warburg and Courtauld Istitutes”, XLVII, Londra 1984, pp. 91-105; Gerlini E., Villa Farnesina alla Lungara, Roma 1990; Quinlan-McGrath M., The villa Farnesina, time-telling conventions and Renaissance astrological practice, in “Journal of the Warburg and Courtauld Istitutes”, LVIII, Londra 1995, pp. 53-71; Frommel C.L., La Villa Farnesina a Roma, Modena 2003, pp. 90-93, 177-184; Miarelli Mariani I., Roma – Villa Farnesina alla Lungara, in L’arte delle Metamorfosi, Decorazioni mitologiche del Cinquecento, a cura di Cieri Via C., Lithos, Roma 2003, pp. 298-301.
Annotazioni redazionali: La villa Farnesina fu costruita da Baldassarre Peruzzi per il banchiere Agostino Chigi nel primo decennio del Cinquecento come villa suburbana. È detta Farnesina dopo essere stata acquistata dal cardinale Alessandro Farnese nel 1590. La loggia di Galatea presenta la volta affrescata dal Peruzzi e le lunette da Sebastiano del Piombo; non c’è continuità tra le due decorazioni. Nelle lunette è descritto il regno dei cieli sulla base delle Metamorfosi di Ovidio. L’unica dimensione spaziale delle lunette, dove il piano della rappresentazione è ribassato, è il cielo con le nuvole e gli uccelli quasi fosse il protagonista del mito. I miti rappresentati sono: Tereo che insegue Filomela e Progne, Aglauro ed Erse, Dedalo e Icaro (Cfr. scheda opera relativa), Giunone sul carro trainato da pavoni, Scilla che taglia i capelli a Niso, la caduta di Perdix, Borea rapisce Oritia e Zefiro e Flora. La lunetta con Perdix è stata a lungo e da molti interpretata come la caduta di Fetonte, ma il fatto che non siano presenti i cavalli che solitamente aiutano ad identificarlo come tale ha portato a pensare alla caduta di Perdice. Sicuramente manca Pallade e la torre da cui il ragazzo viene buttato giù, ma la presenza degli uccelli e la vicinanza di questo mito alle altre lunette e alla descrizione dei cieli rende questo riconoscimento plausibile. Il corpo del giovane è rappresentato attraverso uno scorcio illusionistico ambizioso e forse mal riuscito con un’attenzione particolare all’anatomia del corpo umano.
Daphne Piras