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1375-1377

GIOVANNI dei BONISIGNORI, Ovidio Metamorphoseos Vulgare, cap. XVIII

edizione critica a cura di Ardissimo E., Bologna, 2001

Come Perdix, nepote de Dedalo, diventò Perdice. Capitulo XVIII

El corpo de Icaro per la natura del mare fu gettato al lito dove Dedalo, suo padre, aspettava ed in quel luogo el padre el recevè morto e sepellìlo in quel lito, e per questo fu chiamato quel mare Mare Icaro, e quelli liti se chiamano Littora Icaria. E così avendolo sepellito, Perdix, el quale era già diventato ucello, vidde Dedalo così tristo e cominciò molto ad alegrarse e la cagion fu questa. Dedalo aveva un suo nepote chiamato Perdix, el quale Dedalo ammaestrava, ma essendo se dodici anni, diventò tanto ingegnoso che per sua industria trovò daprima la sega, ad esempio della spina del pesce, ed anche trovò daprima lo sesto con lu quale se fa lo cerchio tondo. Onde per questo Dedalo li cominciò ad avere invidia e, menandolo una volta sopra la rocca de Pallas per avvisare li edificii de la rocca, Dedalo el fece cadere e subito incominciò a piangere dicendo che sciaguratamente era caduto. Ma la dea Pallas, avendo de lui misericordia, non volse ch’al tutto morisse, ma convertillo in uno ucello nominato perdige. E questa è la cagione perché la perdige non volano in alto, ma solo longo terra, né non fanno le lor ova nelle torre, ma solo fra le siepe, perciò che se recordano come fuoro gettate da alto della rocca. E per questa vendetta Perdix venne a ralegrarse del dolore de Dedalo.

Allegoria e quinta mutazione de Perdix in ocello. Segnata per E

Perdix fu uno uomo de suttile ingegno e fu dissipolo de Dedalo, dalle cui mani morì, sì come narra la storia. Moralmente devemo così intendere: per Dedalo se ‘ntende lo ‘ngegno che è così nominato in greco vulgare; per Perdix, el quale deviava dagli soi voleri, intendo uno embriaco immaginatore, per lu quale defetto perdè tutto el suo ingegno, ed essendo fuora della mente, se gettò da una rocca. Molto bene chi è fuora de la mente per suo difetto se getta della rocca quando abandona el conoscimento del vero Idio ed ogni ordinato intelletto, e dice che se convertì in ucello, el quale portava el nome suo. Questo dice perché colui aveva cusì nome, ed anche dice perché li uomini che perdono l’ingegno e vengono a niente, è el loro parlare debile e fiocco sì come ‘l parlare della perdige, e sempre vanno pensosi e riguardando in terra, sì come la perdige che sempre vola longo terra.