48: Meleagro

Titolo dell’opera: La morte di Meleagro

Autore: Charles Le Brun

Datazione: 1658-60

Collocazione: Parigi, Louvre

Committenza: Jean Valdor

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela

Soggetto principale: la morte di Meleagro

Soggetto secondario:

Personaggi: Meleagro

Attributi:

Contesto: scena d’interno

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: www.univ-montp3.fr/~pictura/GenerateurNotice.php

Bibliografia: Gareau M., Charles Le Brun “First painter to king Louis XIV”, Abrams, New York 1992, p. 183

Annotazioni redazionali:  Il dipinto è l’ultimo di una serie di otto, relativi al tema di Meleagro, che Le Brun dipinse negli anni 1658-60. Di questi rimangono solo la caccia al cinghiale (Cfr.scheda opera 47)e la morte di Meleagro. Gli altri avevano come soggetto: la nascita di Meleagro, l’incontro di Meleagro ed Atalanta, Meleagro riceve la testa del cinghiale, la testa del cinghiale è donata ad Atalanta, Meleagro uccide gli zii, Altea getta il tizzone nel fuoco.  La scena rappresenta l’eroe disteso sul letto mentre sente venirgli meno le forze ed è privo dello scudo e delle armi che sono poste su un tavolo a destra. Sullo scudo è rappresentata una Furia, con capigliatura in forma di serpenti, che rappresenta un chiaro richiamo alla cattiveria e all’invidia che hanno provocato il dramma che si sta vivendo: si può quindi parlare di un mito nel mito. Vicino a questo c’è un elmo decorato con un animale e delle piume ed inoltre un’armatura molto lavorata e accuratamente delineata. Un’armatura molto simile nello stile si ritrova nel dipinto La regina di Persia ai piedi di Alessandro, dipinta da Le Brun nello stesso periodo. Meleagro, con una gamba riversa dal letto, poggia il piede sulla pelle del cinghiale e rivolge ad Atalanta, che gli siede accanto piangente, uno sguardo supplichevole. La posizione del corpo di Meleagro è proposta in modo molto simile a quello dell’iconografia tradizionale sia per quanto riguarda il numero delle persone accanto a lui (solitamente quattro), sia per quanto riguarda il rilassamento del corpo che sta perdendo via via le forze. Sopra di loro vi è un drappo dorato che avvolge ed incornicia le due figure. A sinistra alcuni guerrieri e donne si affannano preoccupati ed in particolare un medico si avvicina per tastare il polso di Meleagro. Di fronte a lui, una donna illumina, con il suo vestito giallo, la parte centrale del dipinto. E’ vista di spalle, mentre porta al giovane morente qualcosa da bere. Più a sinistra alcuni personaggi, ancora con la lancia, guardano intensamente Meleagro, mentre un terzo cerca di azzittire un cane che ulula disperato, vicino ad una donna che piange con il volto fra le mani. Lo sfondo, che per buona parte della scena era costituito da un caseggiato, si apre a sinistra con uno squarcio paesaggistico che mostra alcuni  alberi in primo piano e delle montagne più lontane. Chiude la scena un tavolo in primo piano sopra il quale sono poggiati alcuni oggetti di fattura molto raffinata, insieme con un drappo dorato. Sul pavimento, sotto di questo, buttati per terra perché ormai inutili, appaiono la faretra e l’arco di Atalanta e la lancia di Meleagro posti sullo sfondo di un drappo rosso. Ci sono poi vari cani che esprimono anch’essi, con il muso rivolto verso il basso, o con il corpo accucciato, il dolore ed il dramma di questo momento.

Giulia Masone