
Titolo dell’opera: Meleagro e Atalanta
Autore: Jacob Jordaens
Datazione: 1617-18 ca.
Collocazione: Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten
Committenza:
Tipologia: dipinto (125x120 cm)
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: Meleagro dona ad Atalanta la testa del cinghiale calidonio
Soggetto secondario:
Personaggi: Meleagro, Atalanta, zii di Meleagro
Attributi: testa del cinghiale calidonio (Meleagro)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti: Rubens, Meleagro e Atalanta
Derivazioni:
Immagini: www.wga.hu/frames-e.html
Bibliografia: D’Hulst R. A., Jacob Jordaens, Fonds Mercator, N. V. Antwerpen 1982, p. 52
Annotazioni redazionali: La tela rappresenta il dono di Meleagro ad Atalanta. Nel trattare questo argomento Jordaens ha subito sicuramente l’influenza di una tela analoga di Rubens, Che ora si trova al Metropolitan Museum of Art di New York, dipinta nel 1615. L’episodio cruciale del quadro si riferisce in particolare al momento in cui altri cacciatori, fra cui gli stessi zii di Meleagro, esprimono gelosia ed ira di fronte a questo dono. Su uno sfondo boschivo, in primo piano, sulla destra appaiono i due giovani innamorati, molto luminosi nei colori a rappresentare l’aspetto positivo di tutta la scena. Hanno il volto rivolto l’uno verso l’altro, ma non si guardano negli occhi perché mentre quelli della ragazza sono rivolti verso Meleagro, quelli del giovane sono indirizzati verso gli altri cacciatori con aria sdegnata. Le loro braccia si toccano ad indicare la vicinanza dei sentimenti. Al centro della scena, scura contro la luminosità di Atalanta c’è la testa del cinghiale calidonio stretto dalla giovane che cerca di trattenerlo per sé. Sulla sinistra del dipinto, invece, tre personaggi, due dei quali gli zii, scuri nella tonalità dei colori e con i volti più tesi, si protendono con un intrigo di braccia e di mani per cercare di afferrare la testa dell’animale. C’è un’evidente contrapposizione dei sentimenti nei volti: al centro prevale l’espressione perplessa della fanciulla, contornata a destra ed a sinistra da volti che esprimono sentimenti molto violenti, quello di Meleagro irato e pronto a difenderla, quelli dei cacciatori, violenti e segnati dalle rughe. In primo piani due cani si rivolgono, ormai rassicurati, verso la testa di quell’animale che li aveva tanto terrorizzati durante la caccia. Essi esprimono un momento di quiete in una vicenda che si sta evolvendo in modo sempre più drammatico.
Giulia Masone