40: Meleagro

Titolo dell’opera: Meleagro

Autore: Giambologna

Datazione: 1608

Collocazione: Staatliche Museen, Berlin -Dahlem

Committenza:

Tipologia: statua in bronzo (15.4 cm.)

Tecnica:

Soggetto principale: Meleagro

Soggetto secondario:

Personaggi: Meleagro

Attributi: testa del cinghiale calidonio (Meleagro)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Avery C. - Radcliffe A., Giambologna, 1529-1608. Sculptor to the Medici, Catalogue, 1978, p. 40

Annotazioni redazionali: La statua di bronzo color bruno presenta Meleagro che, dopo aver tagliato la testa del cinghiale calidonio, poggia il piede su di essa, in atteggiamento di vittoria. Questa figurina è confrontata con le piccole versioni dell’Apollo dello stesso autore, che ne sono la fonte, soprattutto nel contrapposto,che è chiaramente derivato da questa sorgente. Meleagro è rappresentato secondo l’iconografia tradizionale, nudo, con la clamide intorno al braccio, ed i capelli ricciuti. Il corpo è leggermente proiettato in avanti, con lo slancio del movimento aggraziato ed elegante, con il busto in torsione che accentua il suo gesto: questo, infatti, è girato verso sinistra, mentre le gambe sono piegate verso destra. In contrapposizione a questo dinamismo così raffinato, la testa del cinghiale appare ancora più statica e immobile. Ciò è accentuato anche dal diverso tipo di lavorazione attuato dall’artista nella finitura dell’opera. Le parti, infatti, sono diversamente lavorate per sottolineare meglio le diverse superfici: il corpo nudo è levigato con cura e reso opaco dalla finitura, il mantello è delicatamente cesellato e scolpito in modo liscio così da renderlo più luminoso, mentre i dettagli, specie la testa del cinghiale, sono incisivamente scavati. La bellezza e l’armonia del giovane riescono quindi ad apparire maggiormente evidenziate dalla ferinità della testa dell’animale irsuto ed opaco, secondo il concetto cavalleresco del Rinascimento.

Giulia Masone