
Titolo dell’opera: caccia al cinghiale calidonio
Autore: Giovanni Antonio Rusconi
Datazione: 1558
Collocazione:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: caccia al cinghiale calidonio
Personaggi: Meleagro, Atalanta, cinghiale calidonio, compagni di caccia
Attributi: arco e frecce (Atalanta)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Seznec, La sopravvivenza degli antichi dei, Bollati Boringhieri, Torino, marzo 1990 p. 331; Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni editore, Roma 1997, pp. 67, 78-80
Annotazioni redazionali: L’incisione è inserita nella stampa delle Trasformationi di Ludovico Dolce, edita a Venezia nel 1553, con successive quattro ristampe. Si tratta dell’unica immagine presente nel testo che riguarda l’episodio di Meleagro e raffigura il momento della caccia al cinghiale calidonio. Anche Regio, nell’unica incisione raffigurante l’episodio di Meleagro, aveva scelto il tema della caccia al cinghiale. (Cfr.scheda opera 24). Questa è narrata in modo incalzante e tutti i personaggi rappresentati sono colti in atteggiamento teso e preoccupato, pronti a colpire l’animale con le loro armi. L’episodio è inserito in un bosco, in cui i tronchi degli alberi si alternano alle figure degli uomini, quasi a dar maggior tensione e partecipazione alla scena anche da parte della natura che appare piuttosto arida e brulla. Al centro c’è il cinghiale, circondato dai cacciatori. E’ colto nell’attimo in cui si sta slanciando contro Meleagro, che, di fronte a lui, punta con decisione la lancia verso il suo muso. A sinistra, di spalle, è rappresentata Atalanta con l’arco teso, pronto a scoccare la freccia. Fra i cacciatori, a sinistra, appaiono due personaggi a cavallo, che stanno entrando con enfasi nella scena, probabilmente i due Dioscuri.
Giula Masone