22: Meleagro

Titolo dell’opera: Storie di Meleagro

Autore: Baldassarre Peruzzi

Datazione: 1511-12

Collocazione: Roma, Villa Farnesina, Sala del Fregio

Committenza: Agostino Chigi

Tipologia: affresco

Tecnica: dipinto murale

Soggetto principale: Altea brucia il tizzone

Soggetto secondario:

Personaggi: Altea, Clto, Lachesi, Atropo

Attributi: tizzone (Altea); rocca (Cloto); fuso (Lachesi); forbici (Atropo)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: D’Ancona P., The Farnesina Frescoes at Rome”, ed. del Milione, 1959

Bibliografia: Saxl F., The Villa Farnesina, in Lectures, Londres 1957, I, p. 193; D’Ancona P., The Farnesina Frescoes at Rome”, ed. del Milione, 1959, p. 92; Mercalli M.- Pagliai D.,  Baldassarre Peruzzi, sala del fregio, in I luoghi di Raffaello a Roma, catalogo mostra, Roma, gennaio-marzo 1984, Multigrafica Editrice, Roma 1983, pp. 32-38; Gerlini Elsa, La Villa de la farnésine à Rome, Nouvelle série, itinéraires des muséès, galeries et monuments d’Italie, n. 2, istituto poligrafico e zecca dello stato, Roma 1990, p. 55; Cappelletti F., L’uso delle Metamorfosi di Ovidio nella decorazione ad affresco della prima metà del Cinquecento. Il caso della Farnesina, in Die Rezeption del Metamorphosen des Ovid a cura di W. Horn, 1995, pp. 126-128; Frommel C. L., La Farnesina a Roma, vol I, comitato nazionale per la celebrazione del IV centenario della fondazione dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Mirabilia Italiae, XII Franco Cosimo Panini, Modena 2003, pp. 70-79, 175-177; Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, pp. 298-301

Annotazioni redazionali:  La scena fa parte del fregio che si trova nella piccola sala al pianterreno della Villa Farnesina a Roma (Cfr. scheda opera 20) e prosegue la narrazione della Storia di Meleagro, dopo l’episodio della lotta dell’eroe contro gli zii. La raffigurazione è strettamente collegata con l’episodio precedente, per l’atteggiamento di una delle Moire che si rivolge con attenzione a quanto vi accade.  In questa parte del dipinto si raffigura la vendetta di Altea che sta lanciando nella fiamma il tizzone. Al centro è posto, infatti, in primo piano il fuoco, elemento determinante della vicenda, a partire dalla profezia alla nascita di Meleagro. A sinistra vi sono le Tre Moire, raffigurate, diversamente dall’iconografia tradizionale, come giovani fanciulle, belle e raffinate negli abiti eleganti ed aggraziati. Hanno nelle loro mani gli attributi che le contraddistinguono. In particolare viene data particolare evidenza al gesto di Atropo che, posta vicino al fuoco fatale, ha in mano le forbici pronta a tagliare il filo della vita di Meleagro. A destra della fiamma si trova Altea che nei suoi movimenti è in contrapposizione con la serenità delle Moire. Appare, infatti, tesa, con un atteggiamento deciso e pronto a lanciare il tizzone, ma nello stesso tempo, si volge indietro, frenata da una figura femminile che allunga le braccia per trattenerla. Questa giovane, slanciata in avanti, vestita con un abito elegante, collega questa scena con quella successiva che rappresenta Meleagro steso sul letto di morte (Cfr. scheda opera 23). L’ambientazione, come del resto tutte quelle del fregio, è in un paesaggio boschivo, ma in questa, appare sulla destra una costruzione, in particolare un arco di trionfo, ad indicare come la scena si stia spostando verso un episodio che vuole esaltare un personaggio, in questo caso Meleagro che si trova sul letto di morte.

Giulia Masone