19: Meleagro

Titolo dell’opera: La caccia di Meleagro

Autore: anonimo

Datazione: 1495

Collocazione: Siviglia, Biblioteca Colombina

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: la caccia di Meleagro; uccisione di Altea; compianto di Meleagro

Soggetto secondario:

Personaggi: Meleagro, Atalanta, cinghiale calidonio (la caccia di Meleagro); Altea (uccisione di Altea); Meleagro, Eneo (compianto di Meleagro)

Attributi: la caccia di Meleagro: lancia (Meleagro), Altea (arco e frecce); uccisione di Altea: fuoco (Altea)

Contesto: scena all’aperto (caccia al cinghiale); scena d’interno (compianto di Meleagro, uccisione di Altea)

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Settis S., Ars Moriendi: Cristo e Meleagro, pp. 145-170, in “Giornate di studio in ricordo di Giovanni Previtali”, Pisa, Scuola normale superiore, maggio, 1999, a cura di Francesco Caglioti, serie IV, quaderni 1/2 (9/10), Pisa 2000

Annotazioni redazionali:  La xilografia illustra il frontespizio di una stampa del cantare anonimo La caccia di Meleagro, impressa a Roma nel 1495 ca. Un secondo esemplare della stessa stampa si conserva a Roma, presso la Biblioteca Casanatense, mutilo del frontespizio; una ristampa fiorentina del 1558 è conservata a Wolfenbüttel ed è illustrata da tre xilografie, di cui la prima proveniente da un’edizione anteriore. Cfr. due forse del secolo XVI riprodotte sulle antiche stampe. Con la descrizione ragionata del volume miscellaneo della Biblioteca di Wolfenbüttel contenente poemetti popolari italiani, a cura di G. Milchsack, con aggiunte di A D’Ancona, Bommissione per i testi di Lingua, Bologna 1882, 110-11; Sander Le livre à figures italien depuis 1467 jusqu’à 1530, Hoepli, Milano 1942, I, 273 n. 1495. Unitaria nel suo insieme, è divisa orizzontalmente in due parti, ambedue incorniciate da colonnine che tendono a chiudersi a volta nella parte superiore. Le scene rappresentano i momenti culminanti della vita di Meleagro ed accentuano la caratterizzazione dei sentimenti, secondo uno stile che è proprio dei cantari popolari. Nella parte superiore, sulla sinistra, appare Meleagro su un cavallo bianco, armato come un cavaliere rinascimentale, che sta colpendo con la lancia il cinghiale, posto al centro della scena. L’animale è stato già ferito dalla freccia di Atalanta, che si trova sulla destra, colta nel momento in cui ritira il braccio sinistro dalla presa dell’arco. Fra loro un cane è riverso a terra morto, mentre l’altro si slancia contro il cinghiale. Sullo sfondo alcuni alberelli indicano il limitare del bosco, mentre la scena è inserita in una radura con alcuni fiori. Al termine del prato si alza una costruzione turrita. Tutto questa narrazione, pur se drammatica per il pericolo corso dai personaggi, di cui chiaro riferimento è il corpo del cane ucciso, appare però serena e quasi gioiosa, in quanto il cinghiale è stato già trapassato dai colpi inferti dai due giovani, che, innamorati fra loro, incrociano gli sguardi sorridenti e soddisfatti. Anche l’abbigliamento della giovane, con le pieghe svolazzanti, i fiocchi sulle maniche, la ghirlanda nei capelli, rende leggiadro il suo aspetto, nonostante la presenza dell’arco fra le mani e della spada al suo fianco. Ben diversa è la scena che si presenta nella parte inferiore, inserita in un interno piuttosto cupo, che narra le vicende relative alla morte di Meleagro. Al centro è posto il corpo del giovane morto, compianto sulla destra dal padre Eneo, vestito con il manto regale, la corona sul capo e lo scettro. Egli, nonostante la maestosità del suo abito, esprime nel volto il dramma che lo sta sconvolgendo e volge lo sguardo verso ciò che sta avvenendo a sinistra. Qui la regina Altea, anch’essa con la corona in testa, di fronte al fuoco che ha consumato il tizzone, si sta uccidendo con un pugnale. In questa scena traspare una profonda solitudine dei tre protagonisti, che sono colti ognuno solo e staccato dall’altro, diversamente da quanto avveniva nella tradizione e nell’iconografia classica in cui, accanto ad ognuno di essi, comparivano altri personaggi uniti nel dolore e nel compianto.

Giulia Masone