
Titolo dell’opera: Meleagro
Autore: anonimo
Datazione: II sec. d.C.
Collocazione: Munic
Committenza:
Tipologia: gemma in onice
Tecnica:
Soggetto principale: Meleagro tiene in mano la testa del cinghiale calidonio
Soggetto secondario:
Personaggi: Meleagro
Attributi: testa del cinghiale calidonio
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco, 1992, vol. VI, 1, sub voce Meleager, p. 423
Annotazioni redazionali: La gemma, in onice, rappresenta l’eroe greco Meleagro, la cui connotazione è chiara grazie agli attributi in essa presenti. Egli infatti appare nudo, con la clamide nella mano sinistra e leggeri calzari ai piedi. Nella mano destra tiene una lunga lancia, nella destra si avvolge un oggetto che può sembrare sia la clamide, come si trova nell’iconografia tradizionale, sia la pelle del cinghiale. In basso, accanto a lui vi è un cane che sta ad indicare una scena di caccia. Ambedue sono rivolti verso un altare alto e stretto, in cima al quale si trova, come un trofeo, la testa del cinghiale calidonio, appena ucciso dall’eroe. L’utilizzo, per la decorazione di una gemma, di tale storia, ben conosciuta attraverso le Metamorfosi di Ovidio, dimostra quanto il mito di Meleagro, per le sue eroiche avventure, il suo coraggio e il suo amore infelice, fosse apprezzato nella Roma del II sec. d.C.
Giulia Masone