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GABRIELE SIMEONI, La vita et metamorphoseo d’Ovidio figurato et abbreviato in forma d'epigrammi, Lione da G. di Tornes, Typographo Regio
CACCIA DI MELEAGRO DOVE
AMMAZZA IL CIGNIALE
Con le Zane ritorte, e’l pelo hirsuto
Si scuopre in Calidonia un Porco nero.
Il giovan Meleagro hà ciò saputo
Con Atalanta, e scorrono il sentiero.
La Donna prima hà l’animal feruto,
Poi doppo lei, l’amato Cavaliero
Lo spiede nella spalla in modo appunta,
Che la Fiera al suo fine ultimo è gunta.
MELEAGRO DONA LA TESTA
DEL CINGNIALE AD ATALANTA
L’amante, ch’a dell’animal feroce
Havuto in maggior parte la vettoria,
Per monstrar ch’Atalanta il cuor gli cuoce,
Et farlepare di sua lode e gloria,
Un tronco capo del Cigniale atroce
Le dona, e vuol ch’el guardi per memoria
(Nel modo ch’hoggi ognun huomo illustre porta)
Del real suo palagia in su la porta.
MELEAGRO PER INVIDIA E’ FATTO
MORIRE DALLA MADRE ALTEA
Il don, fatto alla Donna dal nipote
Lor, muove à invidia gl’altri cacciatori.
Si che la fanno andar con le man vote,
Ma l’amante trae lor di vitafuori.
Altea ciò vede, e’l petto si percuote,
Et punisce il figliuol di tanti errori,
Riponendo sul fuoco il tizzon sagro,
Et poi s’impicca ucciso Meleagro.