I sec. d.C.
SENECA, Medea, vv. 643-646, 778-784
Traduzione da: Seneca, Tragedie, a cura di Giardina G., con la collaborazione di Cuccioli Melloni R., UTET, Torino 1987, pp. 314-317, 324-325.
vv. 643-646
L’animale setoloso, il cinghiale, con un colpo violento abbatté Anceo, tu, Meleagro, empiamente ammazzi i fratelli di tua madre e morirai per opera della mano della madre irata.
vv. 778-784
Vedi la fiaccola di Altea vendicatrice, pia sorella ed empia madre. Lasciò indietro queste penne in una spelonca impervia l’Arpia, quando fuggiva via da Zete. A queste aggiungi le penne della Stinfalide ferita, che subì le frecce Lernee. Avete rimbombato, altari, riconosco i miei tripodi mossi dalla dea che mia approva.