35: Dedalo e Icaro

Titolo dell'opera: Paesaggio con il volo di Icaro

Autore: Carlo Saraceni (1579-1620)

Datazione: prima del 1608

Collocazione: Napoli, Galleria di Capodimonte

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica:

Soggetto principale: caduta di Icaro

Soggetto secondario: pescatori osservano la caduta

Personaggi: Dedalo, Icaro e pescatori

Attributi: ali (Dedalo e Icaro)

Contesto: all’aperto, marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Ottani Cavina A., Carlo Saraceni, Milano 1968, pp. 108-109; The Oxford guide to classical mythology in the arts 1500–1990, University Press, Oxford 1993, p. 588.

Annotazioni redazionali: Questo è uno dei tre dipinti del un gruppo dedicato al mito di Icaro conservato alle Gallerie di Capodimonte a Napoli. Forse proviene dal Palazzo del Giardino a Parma insieme ad altri tre quadri che rappresentano il ratto di Ganimede, Arianna abbandonata da Teseo e Salmace e Ermafrodito come viene riportato nell’inventario della settima camera della raccolta ducale nel Palazzo del Giardino, risalente al 1680 circa. E’ di fondamentale importanza per il recupero della prima attività del Saraceni. I tre dipinti rappresentano Dedalo che istruisce Icaro nell’arte del volo, la caduta di Icaro e la sepoltura di Icaro. Nel “volo di Icaro”, il primo della serie, Dedalo su un promontorio aiuta il figlio a iniziare a volare. L’episodio è relegato in alto a destra, il resto del quadro è dominato da un paesaggio. “La caduta di Icaro” , quello riportato nell’immagine, si svolge su un paesaggio marino, il padre vola avanti e si volta in tempo per vedere Icaro che cade. Icaro sta perdendo le penne. Sotto di loro due pescatori assistono alla scena. L’ultimo dei tre rappresenta “il seppellimento di Icaro” come anche è raccontato da Ovidio, è ambientato in una sorta di baia. Dedalo tiene in braccio il corpo morto del figlio per deporlo nel sepolcro, la testa è rivolta verso un uccello che sta planando verso i due. In questo modo richiamerebbe il testo ovidiano dove è narrato l’episodio di Perdice. Ai piedi di Dedalo sono deposte le ali che ha utilizzato per arrivare fin lì. 

Daphne Piras