
Titolo dell'opera: Caduta di Icaro
Autore: Antonio Tempesta
Datazione: 1606
Collocazione: Metamorphoseon sive trasformationum ovidianarum libri quindicem aeneis formis ab Antonio Tempesta Fiorentino incisi, et in pictorum antiquitatisque studiosorum gratiam nunc primum exquisitissimis sumptibus a Petro de Iode anteuerpiano in lucem, Anversa 1606
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: caduta di Icaro
Soggetto secondario:
Personaggi: Dedalo e Icaro
Attributi: ali (Dedalo e Icaro)
Contesto: all’aperto, marino nei pressi di una torre
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Benezit E., Dictionnnaire des Peintres Sculpteurs Dessinateurs et Graveurs, Paris 1976, tomo VIII, pp. 247-248; Alpers S., The decoration of the Torre de la Parada, IX, Bruxelles 1971; The illustrated Bartsch, a cura di Buffa S., New York 1980, vol. 36, p. 47; Guthmuller B., Mito, poesia, arte, Roma 1997; Cieri Via C., L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Roma 2003, p. 14.
Annotazioni redazionali: questa incisione fa parte di un corpo di 150 incisioni che Tempesta realizzò per illustrare l’edizione delle Metamorfosi di Ovidio stampata ad Anversa nel 1606. Il percorso iniziato con La Metamorphose d’Ovide Figurèe di Bernard Salomon, in cui il breve testo latino che sintetizza tutto il mito in otto versi è accompagnato dall’immagine, si conclude con questa edizione del 1606 nella quale l’elemento dell’immagine diventa predominante. È evidente un legame tra queste incisioni e quelle di Bernard Salomon del 1557, con la differenza che le xilografie di Tempesta riflettono l’influenza del Barocco italiano. L’impostazione dell’incisione dedicata a Dedalo e Icaro riprende quella di Salomon del 1557 (Cfr. scheda opera 23), sulla destra Icaro è in caduta e sulla sinistra il padre lo osserva, al centro una torre. La postura di Dedalo si differenzia tra le due incisioni, in quella del 1557 egli vola verso sinistra e si volta con il capo verso il figlio, mentre in Tempesta tutto il corpo di Dedalo è rivolto verso sinistra. Sicuramente il panneggio del 1606 si avvicina molto più al modo barocco che non l’incisione del 1557. La scena è accompagnata dalle parole: Daedalus Icaro alta nimis ambienti orbatur. Ormai il testo è sintetizzato in un’unica frase.
Daphne Piras