33: Dedalo e Icaro

Titolo dell'opera: Caduta di Icaro

Autore: Annibale Carracci

Datazione: 1603/04

Collocazione: Roma, Palazzo Farnese, Galleria

Committenza: Odoardo Farnese

Tipologia: dipinto murale

Tecnica: affresco

Soggetto principale: caduta di Icaro

Soggetto secondario: figure maschili osservano la caduta

Personaggi: Dedalo, Icaro, uomini in barca, uomo sdraiato

Attributi: ali (Dedalo e Icaro)

Contesto: all’aperto, marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Martin Rupert J., The Farnese Gallery, Princeton 1965; Malafarina G., L’opera completa di Annibale Carracci, Milano 1976, pp. 111-118; Spear R.E., Domenichino, Londra 1982, pp. 134-136; The Oxford guide to classical mythology in the arts 1500–1990, University Press, Oxford 1993, p. 588; Dempsey C., Annibale Carracci, Palazzo Farnese, Milano 1995; Ginzburg Carignani S., Annibale Carracci a Roma, Pomezia (RM) 2000, pp. 79-166; Guadalupi G.- Hochmann M., Palazzo Farnese Ambasciata di Francia a Roma, Milano 2000, pp. 17-18, 24, 38, 40, 115-124; Pierguidi S., Roma – Palazzo Farnese, in L’arte delle Metamorfosi, Decorazioni mitologiche del Cinquecento, a cura di Cieri Via C., Lithos, Roma 2003, pp. 279-282.

Annotazioni redazionali: Fu il cardinale Alessandro Farnese, futuro Paolo III, a commissionare la costruzione del palazzo; acquistò nel 1495 Palazzo Ferriz e continuò negli anni successivi a comprare territori nelle zone limitrofe fino al 1512 quando possedeva tutto il territorio dove sorge oggi il Palazzo Farnese. I lavori iniziarono nel 1514. Molti anni dopo il cardinale Odoardo chiamò Annibale e Agostino Carracci per affidare loro la decorazione. I lavori della Galleria iniziarono dalla volta probabilmente commissionata per celebrare il matrimonio del duca Ranuccio Farnese con Margherita Aldobrandini. Le decorazioni delle pareti partirono nel 1603, Annibale Carracci era assistito da pittori provenienti dall’Accademia Carracci di Bologna, come Domenichino e Lanfranco. Le pareti sono rivestite in stucco con cornici dorate ad altorilievo, al di sopra della nicchia compare l’emblema personale del Cardinal Alessandro Farnese: una freccia al centro di uno scudo curvo appeso a un albero. Al di sopra tra i capitelli delle pareste, c’è la scena di Dedalo e Icaro, esemplificazione della dottrina del giusto mezzo stesso motivo espresso dall’emblema. Gli altri pannelli rettangolari affrescati sotto la cornice rappresentano Diana e Callisto, la trasformazione di Callisto, Mercurio e Apollo, Arion e il delfino, Minerva e Prometeo, Ercole e il drago, Ercole libera Prometeo. I soggetti furono disegnati da Annibale Carracci, ma probabilmente non furono eseguiti ad affresco fino al 1608, quando Domenichino aveva già assunto la supervisione generale del lavoro. L’unico legame che si rintraccia tra questi miti e la galleria sono le imprese della famiglia Farnese. Il pannello dedicato al mito di Dedalo e Icaro raffigura la caduta di Icaro davanti agli occhi del padre. Sotto di lui un paesaggio marino con pescatori che dalla barca gesticolano e in primo piano c’è un uomo che riposa sotto un albero. Sullo sfondo a destra si intravede una torre. La postura dei due protagonisti, il paesaggio marino e la torre sullo sfondo ricordano l’incisione del 1563 di Virgil Solis (Cfr. scheda opera 26).

Daphne Piras