24: Dedalo e Icaro

Titolo dell'opera: Volo di Dedalo e Icaro

Autore: Giovanni Antonio Rusconi (1520-1587)

Datazione: 1553 (seconda edizione)

Collocazione: Le Trasformationi di m. Lodovico Dolce di novo ristampate e da lui ricorrette et in diversi luoghi ampliate con la tavola delle favole, In Venetia, appresso Gabriel Giolito dè Ferrari, 1553

Committenza: Gabriel Giolito dè Ferrari

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: volo di Dedalo e Icaro

Soggetto secondario:

Personaggi: Dedalo e Icaro

Attributi: ali (Dedalo e Icaro)

Contesto: all’aperto, marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Benezit E., Dictionnnaire des Peintres Sculpteurs Dessinateurs et Graveurs, Paris 1976, tomo VII, p. 436; Immagini degli dei. Mitologia e collezionismo tra ‘500 e ‘600, a cura di Cieri Via C., Milano 1996, pp. 22-28; Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Roma 1997, pp. 251-274; Glénisson-Delannée F., Illustration, traduction et glose dans les Trasformaioni de Ludovico Dolce (1553): un palimpseste des Métamorphoses, in Le livre illustré italien au XVI siècle: Texte/Image. Actes du colloque organisé par le ‘Centre de recherche Culture et société en Italie aux XV, XVI et XVII siécles’ de l’Université de la Sorbonne Nouvelle (1994), a cura di Plaisance M., Parigi 1999, pp. 119-150.

Annotazioni redazionali: Questa incisione fa parte di una serie di incisioni che corredavano il testo Le Trasformationi di Ludovico Dolce pubblicato nel 1553 presso l’editore Giolito. Guthmüller, studiando le immagini di Rusconi e il testo di Dolce, è arrivato alla conclusione che probabilmente Rusconi deve aver utilizzato un testo differente come base per le sue incisioni. Il lavoro di traduzione di Dolce parte nel 1548, ma sono presenti testimonianze di sollecitazioni da parte dell’editore per accelerare i tempi; alla fine il lavoro verrà consegnato nel 1553, probabilmente l’editore aveva commissionato la realizzazione delle incisioni in anticipo e quindi l’incisore deve aver ricorso ad un altro testo. Guthmuller ipotizza che Rusconi possa essersi basato sull’Ovidio Methamorphoseos vulgare del Bonsignori e su Tutti gli libri de Ovidio Metamorphoseos tradutti dal litteral in verso vulgar dell’Agostini. In realtà per l’incisione di Dedalo e Icaro non si possono rintracciare elementi che riconducano ad un testo piuttosto che ad un altro. Rusconi sceglie di rappresentare il momento del volo, ma non la caduta a differenza da quanto fa Salomon (Cfr. scheda opera 23) e i suoi successori. Dedalo si volta verso il figlio come a controllare il suo volo ma non c’è accenno alla tragedia che di lì a poco si consumerà. Il ciclo di Rusconi influenzò profondamente l’iconografia dei miti ovidiani nel Cinquecento.

Daphne Piras