08: Dedalo e Icaro

Titolo dell'opera: Caduta di Icaro

Autore:

Datazione: copia Vespasiana di un dipinto del 10/0 a.C.

Collocazione: Pompei, Casa del sacerdote Amandus, triclinio all’angolo nord-ovest dell’atrio

Committenza:

Tipologia: dipinto murale

Tecnica: affresco

Soggetto principale: caduta di Icaro

Soggetto secondario: Icaro giace morto sulla spiaggia

Personaggi: Icaro, Dedalo (rimangono solo le ali), 2 actae, Helios, pescatori

Attributi: ali (Dedalo e Icaro). Carro (Helios)

Contesto: all’aperto, marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Rizzo G.E., La pittura ellenistico-romana, Milano 1929, p. 79, tav. 167; Dawson C., Romano-Campanian mythological landscape painting, Roma 1956, pp. 99, 119-122, 181, 185, 197; De Franciscis A., ad vocem “Dedalo” in Enciclopedia dell’arte antica, classica e orientale, Roma 1960, vol. III, pp. 16-17; De Franciscis A., ad vocem “Icaro” in Enciclopedia dell’arte antica, classica e orientale, Roma 1961, vol. IV, p. 82-83; Von Blanckenhagen P.H., Daedalus and Icarus on pompeian walls, in Bullettino dell’Istituto Archeologico Germanico sezione romana (Mitteilungen des deutschen archaeologischen instituts Roemische abteilung), Heidelberg 1968, vol. 75, pp. 106-143; Nyenhuis J.E., ad vocem “Daidalos et Ikaros” in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae (LIMC), Artemis, Zurigo-Monaco 1986, vol. III, tomo I, p. 318.

Annotazioni redazionali: Questo pannello si trova nella Casa del sacerdote Amandus, il nome del proprietario e l’indicazione della sua nobile professione di sacerdote sono scritti su un programma elettorale nella modesta abitazione, di pianta irregolare e circondata dai negozi che si aprono sulla Via dell’Abbondanza. Nella casa sono presenti interessanti dipinti nel triclinio raffiguranti Perseo che libera Andromeda, Polifemo e Galatea, Ercole nel giardino delle Esperidi e Dedalo e Icaro. Le quattro opere sono state attribuite a uno stesso artista che si impone per limpidezza compositiva, compostezza di impaginazione e gusto "impressionistico". Nel pannello con Dedalo e Icaro si nota in primo piano nell’angolo a destra, una spiaggia appena abbozzata e un pescatore che si dirige verso sinistra vicino al corpo di Icaro. In basso nell’angolo sinistro è presente una colonna adornata con un vaso di bronzo vicino a un gruppo di due donne in piedi di cui una indica in alto. Nel mare si vedono due barche i cui vogatori gesticolando con le braccia alzate guardano in alto. Sopra di loro sulla destra una città cinta di mura e, nel mezzo, Dedalo vola, nulla è rimasto se non le ali. In alto a sinistra è presente Helios con la quadriga; a destra Icaro cade con un’ala già staccata. Cnosso sembra galleggiare in un mare illimitato. L’occhio dell’osservatore è all’incirca all’altezza del corpo di Dedalo e di Cnosso, che sono i due elementi prominenti. La parte in basso a destra appare a chi guarda per ultima, la morte di Icaro arriva come una sorpresa alla fine del racconto. È una narrazione continua degli avvenimenti. L’affresco è diviso in quattro zone orizzontali parallele: in alto Helios e Icaro, al centro Dedalo e Cnosso, sotto le barche e più in basso ancora le actae, il corpo e il pescatore. Osservandolo attentamente, si nota come ogni parte sia vista in modo differente: il primo piano ha una prospettiva diritta, le barche sono viste leggermente da sopra e la città ha una prospettiva a volo d’uccello. La profondità non è rappresentata in modo corretto e nel primo piano la prospettiva non è rispettata. La chiarezza e minuzia nei dettagli della città rendono la città meno lontano di quanto la sua misura voglia suggerire. Il blu chiaro sopra la città connota il cielo; è più scuro vicino alla città, fino ad arrivare ad un blu profondo in primo piano che connota il mare. Colori chiari, grigio e giallo con un po’ di verde e lavanda nella colonna e negli indumenti delle donne. Giallo grigiastro colora la città; marrone nelle barche, nei vogatori, nel corpo di Icaro e nel pescatore; marrone chiaro e giallo in Helios e in Icaro cadente.

Daphne Piras