Dedfr14

1585

GIORDANO BRUNO, Gl’eroici furori, sonetto all’interno

 

Poi che spiegat'ho l'ali al bel desio,

quanto più sott'il piè l'aria mi scorgo,

più le veloci penne al vento porgo:

e spreggio il mondo, e vers'il ciel m'invio.

 

Né del figliuol di Dedalo il fin rio

fa che giù pieghi, anzi via più risorgo;

ch'i'cadrò morto a terra ben m'accorgo:

ma qual vita pareggia al morir mio?

 

La voce del mio cor per l'aria sento:

«Ove mi porti, temerario? china,

che raro è senza duol tropp'ardimento»;

 

«Non temer (respond'io) l'alta ruina.

Fendi sicur le nubi, e muor contento:

s'il ciel sì illustre morte ne destina».