V sec. a.C.
EURIPIDE, Kretes, frammenti 5, 7, 9
F 5 [Icaro]- su dunque, o Cretesi figli dell’Ida,
brandite i dardi, accorrete,
muovete le gambe e circondate il palagio.
E ancora Artemis bella, la vergine Dictinna,
con le sue cagne perlustri ovunque la magione.
E tu figlia di Zeus, alte nelle mani levando
Le duplici fulgidissime faci, o Ecate, precedi a far luce
F 7 e se poi cado nell’umido abisso marino?
Come potrò venir fuori, io che sono alato?
F 9 tu che sei un artefice, facesti cose non da falegname