Titolo dell’opera: Paesaggio con Cefalo e Procri
Autore: Paul Brill (1554-1626)
Datazione: 1621
Collocazione: Roma, Palazzo Corsini
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: Cefalo scaglia una freccia verso i cespugli tra i quali è nascosta Procri
Soggetto secondario:
Personaggi: Cefalo, Procri
Attributi: arco, cane (Cefalo); freccia (Procri)
Contesto: paesaggio con fiume
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia:
Annotazioni redazionali: L’impostazione è quella antica: se cioè nel 1500 ci si era maggiormente concentrati sulla drammatizzazione dell’evento successivo all’uccisione ponendo l’attenzione sull’aspetto malinconico dell’amante che stringe il corpo dell’amata ferita, Paul Brill torna a concentrarsi sull’atto dell’uccisione vera e propria così come era accaduto nelle miniature e seguendo le scelte operate anche dal pittore fiorentino del cassone di Avignone (Cfr. scheda opera 17) e dal pittore di Flora (Cfr. scheda opera 34); tra l’altro, in entrambi i casi gli autori avevano inserito nel dipinto una freccia al posto della più diffusa lancia. Si assiste però ovviamente ad un cambiamento di gusto tendente al recupero di un classicismo bucolico, in cui i personaggi diventano dei semplici dettagli all’interno di quello che sembra essere il soggetto vero e proprio: il paesaggio. Ciononostante, la lettura della scena è estremamente chiara e dinamica nell’espressione: Cefalo è compresso e concentrato nello sforzo mentre Procri tende le braccia al cielo per il dolore provato a causa della freccia.
Roberta Talone