
Titolo dell’opera: Cefalo e Procri
Autore: Johann Liss (1597-1631)
Datazione: 1620 ca.
Collocazione: Amburgo, Kunsthalle
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: acquaforte
Soggetto principale: Cefalo svela la propria identità a Procri
Soggetto secondario:
Personaggi: Cefalo, Procri
Attributi: maschera (Cefalo)
Contesto: camera da letto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Klissmann R., Johann Liss. a monograph and catalogue raisonne, Davaco, Doornspijk 1999, pp. 185-186
Annotazioni redazionali: L’incisione illustra un momento finora mai rappresentato della storia: può a tutt’oggi essere considerata l’unica trasposizione figurativa dell’inganno teso a Procri da parte di Cefalo per testarne la fedeltà. Cefalo e Procri sono rappresentati nella loro camera da letto; Procri viene raffigurata con le braccia aperte ed il petto nudo, lo sguardo rivolto verso il cielo quasi a chiedere aiuto; Cefalo ha le braccia nello stesso atteggiamento ed in mano tiene una maschera. Quello dell’inganno è un episodio chiave della narrazione e che raramente viene tralasciato dalle fonti del tempo, a volte parlando di un travestito di Cefalo, altre di una sua trasformazione. Difficile individuare una fonte precisa per questa scena, dato che la maschera tenuta in mano dal protagonista deve essere interpretata come un semplice simbolo dell’occultamento della propria identità. L’atteggiamento di Procri e il suo petto nudo potrebbero poi stare a significare il suo cedimento alle lusinghe avanzatele dallo sconosciuto, debolezza che porta Cefalo appunto a svelarle il travestimento.
Roberta Talone