36: Cefalo e Procri

Titolo dell’opera: Morte di Procri

Autore: Joachim Wtewael (1566–1638)

Datazione: 1595-1600 ca.

Collocazione: Saint Louis (U.S.A.), Saint Louis Art Museum

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (129,9 x 98,4 cm)

Soggetto principale: Cefalo estrae la freccia che ha ferito il petto di Procri

Soggetto secondario:

Personaggi: Cefalo, Procri

Attributi: Freccia e non lancia; Sullo sfondo gli alberi intrecciati d’edera costituiscono una variazione dell’emblema della Fedeltà di Alciati il quale mostra viti che si arrampicano su un albero morto

Contesto: bosco

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://stlouis.art.museum/emuseum/media/full/1981957.jpg

Bibliografia: Lowenthal A.W., Joachim Wtewael and Dutch mannerism, Davaco, Doornspijk 1968, pp. 89-90, 45, 69-70

Annotazioni redazionali: il dipinto mostra il momento finale della tragica storia di Cefalo e Procri; il cacciatore, colpita involontariamente l’amata Procri che, durante una battuta di caccia, lo stava spiando nascosta dietro a dei cespugli, corre in suo aiuto cercando di estrarre la freccia conficcata nel petto, non riuscendo tuttavia a sottrarla alla morte. Il particolare, di solito assente dalle fonti (in Ovidio e nella maggior parte delle fonti rinascimentali è Procri ad estrarre l’arma dal suo corpo), si ritrova invece in Niccolò degli Agostini (Ceffr04) e nel testo di Giovanni dell’Anguillara (Ceffr07). Nonostante la maggior parte delle fonti letterarie citassero una lancia come arma mortale di Procri, a un certo punto prese il sopravvento la tradizione iconografica iniziata nel primo Quattrocento che prevedeva una freccia al posto della lancia. E così, anche nella tela di Wtewael, Cefalo è identificato come arciere e Procri è raffigurata con una freccia conficcata nel petto. Lo stile e l’impostazione della scena sono diversi da quelli del Pittore di Flora, in cui le forme allungate e sfumate conferivano alla scena un’aria sognante e fiabesca (Cfr. scheda opera 34); in questo caso, infatti, le figure occupano l’interezza della tela con il loro forte modellato, i contorni incisivi e la muscolatura possente, molto più vicini dunque allo stile di Rosso Fiorentino (Cfr. scheda opera 28), sebbene in questo caso i due protagonisti siano inseriti in un contesto boscoso come voleva la tradizione. In ogni caso, nei tre esempi citati (Rosso Fiorentino, Pittore di Flora e Wtewael), Procri è raffigurata con il seno scoperto. Secondo Anne Lowenthal (1968), l’edera che si arrampica sull’albero a sinistra sarebbe una variante dell’emblema della Fedeltà di Alciati: Wtewael, dunque, avrebbe inserito il particolare per esplicitare la sua interpretazione in chiave moraleggiante del mito.

Roberta Talone