16: Cefalo e Procri

Titolo: Morte di Loth/Procri

Autore:

Datazione: 1450-1475

Collocazione: L'Aia, Koninklijke Bibliotheek, manoscritto dell'Epistre d'Othea di Christine de Pisan, Ms. 74 G27, f. 71v

Committenza:

Tipologia: illustrazione

Tecnica: miniatura (80 x 90 mm)

Soggetto principale: Cefalo si avvicina agli alberi, dietro ai quali è nascosta Loth/Procri, brandendo una lancia

Soggetto secondario: sullo sfondo a destra figure maschili e femminili non identificabili

Personaggi: Cefalo, Loth/Procri, figure maschili e femminili

Attributi: lancia (Cefalo); lancia (Loth/Procri)

Contesto: bosco

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://collecties.meermanno.nl/handschriften/showillu?id=1569

Bibliografia: Campbell P.G.C., L'Epitre d'Othea: etude sur les sources de Christine de Pisan, Champion, Parifi 1924;Lavin I., Cephalus and Procris, transformation of an Ovidian myth, in “Journal of the Warburg Institute”, 17, 1954, pp. 260-286

Annotazioni redazionali: la maggior parte delle testimonianze artistiche relative al mito di Cefalo e Procri attestate in età medievale sono costituite da una serie di miniature illustranti l’Èpître d’Othéa di Christine de Pisan, opera pubblicata per la prima volta intorno al 1400. Nel testo moralizzante (Ceffm12), l’autrice, cercando un parallelismo tra mito antico e etica cristiana, accusa Loth (questo è il nome della moglie di Cefalo nella versione del mito riportata nell’Èpître) di aver peccato di gelosia e di essere stata dunque punita con la morte. Nelle miniature analizzate da Irving Lavin nel suo studio del 1954, sono state individuate due diverse tipologie iconografiche per la scena della morte di Loth/Procri: la prima in cui il tragico evento viene rappresentato da solo (Cfr. scheda opera 15), la seconda in cui è invece corredato da altri episodi narrati nel testo. Nella miniatura è rappresentato il momento immediatamente precedente alla morte di Loth/Procri; questa infatti, gelosa al pensiero che Cefalo potesse amare un’altra donna, lo seguì durante una battuta di caccia, nascondendosi nel bosco per poterlo spiare. Cefalo, sentendo dei rumori provenienti dal punto in cui si era nascosta Loth/Procri, pensando si trattasse di un animale, scagliò la sua infallibile lancia, colpendo a morte l’amata. Questa miniatura sembra rappresentare fedelmente la descrizione dell’episodio che si trova nell’Epitre d’Othea, specie per quanto riguarda la figura di Cefalo: questi, infatti, diversamente dalle altre illustrazioni dell’opera è raffigurato come un antico cavaliere con scudo, armatura e giavellotto.

Roberta Talone