
Titolo dell’opera: Uccisione dei Niobidi
Autore: anonimo
Datazione: XV sec.
Collocazione: Parigi, Bibliothèque Nationale, manoscritto di una traduzione francese delle Metamorfosi di Ovidio, Ms. français 137, fol. 77r
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura
Soggetto principale: Apollo saetta due Niobidi
Soggetto secondario:
Personaggi: Apollo, un figlio e una figlia di Niobe
Attributi: arco, frecce, ali (Apollo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://gallica.bnf.fr/scripts/mediator.exe?L=08100128&I=64&F=C
Bibliografia:
Annotazioni redazionali: il capolettera miniato appartiene ad una traduzione francese delle Metamorfosi di Ovidio, il cui manoscritto del XV secolo è conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi. La piccola scena raffigurata mostra il momento appena precedente l’uccisione di due figli di Niobe: su di un prato, Apollo sta per scoccare una freccia verso due fanciulli impauriti. Il dio esibisce, oltre ai suoi classici attributi (arco e frecce), anche delle ali ed è abbigliato con un cappello e una corta tunica tipica dell’epoca. La presenza delle ali, caratteristica che lo accomuna alle raffigurazioni di gran parte degli dèi rappresentati nel manoscritto (Giove, Bacco, Mercurio, Minerva), è un probabile espediente scelto dall’artista per mostrare la natura divina del personaggio, differenziandolo ulteriormente dagli altri anch’essi in abiti moderni. La miniatura sintetizza al minimo la storia della morte dei Niobidi narrata da Ovidio. L’autore latino aveva separato in due momenti l’esecuzione della strage: Apollo uccideva i maschi fuori le mura di Tebe (Met., VI, vv. 218-266) e Diana, in seguito, le femmine accorse al loro capezzale (Met. VI, vv. 286-301). Invece, nell’illustrazione, il miniaturista rielabora la storia scegliendo, come rappresentati del più numeroso gruppo dei Niobidi, uno dei figli e una delle figlie di Niobe e assegna al solo Apollo il compito di vendicare l’offesa recata alla madre Latona.
Dario Iacolina