
Titolo dell’opera: Pietrificazione di Niobe
Autore: Pittore del Louvre MNB 1148
Datazione: 330 a.C.
Collocazione: Malibu, J. P. Getty Museum
Committenza:
Tipologia: vaso apulo (loutrophoros)
Tecnica: pittura a figure rosse
Soggetto principale: Niobe addolorata e parzialmente pietrificata riceve la visita del fratello Pelope e di Ippodamia
Soggetto secondario:
Personaggi: Niobe, Pelope, Ippodamia, donne offerenti
Attributi: pietrificazione, atteggiamento di dolore, mantello, tomba (Niobe); berretto frigio (Pelope); corona (Ippodamia)
Contesto: presso un tempietto funerario
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Trendall A.D., An Apulian Loutrophoros Representing the Tantalidae, in Greek Vases in The J. Paul Getty Museum. Occasional Papers on Antiquities, II, Malibu, 1985, pp. 129-144; Schmidt M., ad vocem “Niobe”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1992, vol. VI, 1, p. 912
Annotazioni redazionali: rispetto ad altri vasi di medesimo soggetto (Cfr. scheda opera 07) il loutrophoros apulo mostra una particolare variante del incontro tra i due figli di Tantalo. Niobe è sempre posta all’interno di un naiskos ionico nel classico atteggiamento dolente. Ai due lati del tempietto sono collocate le figure di giovani donne in conversazione o recanti offerte. Nella parte sottostante, invece, è raffigurato l’arrivo su di un carro, trainato da quattro cavalli bianchi, degli sposi, Pelope e Ippodamia. Questa scena, caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli, specie quelli decorativi, risulta essere totalmente originale. Non possediamo altre testimonianze figurative che rappresentino l’arrivo sul cocchio di Pelope, come assenti sono anche le fonti letterarie su questo episodio. Possibile è la volontà del pittore di riunire due diverse storie, quella della Niobe addolorata presso la tomba dei figli e quella del trionfo di Pelope ed Ippodamia. Pelope, in seguito alla sua vittoria su Enomao nella corsa dei carri, ne sposa la figlia e, venuto a conoscenza delle sventure della sorella, si sarebbe messo in viaggio per tentare di portarle consolazione.
Dario Iacolina