Titolo dell’opera: Pietrificazione di Niobe
Autore: Pittore di Varrese
Datazione: 330 a.C.
Collocazione: Berlino, Staatliche Museen
Committenza:
Tipologia: vaso campano (lekythos ovale)
Tecnica: pittura a figure rosse
Soggetto principale: Niobe si sta trasformando in sasso, mentre il padre Tantalo tenta di consolarla
Soggetto secondario: due figure assistono alla scena
Personaggi: Niobe, Tantalo, giovane con lancia e giovane donna
Attributi: pietrificazione, gesto di dolore (Niobe); bastone (Tantalo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Schmidt M., ad vocem “Niobe”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1992, vol. VI, 1, p. 911
Annotazioni redazionali: il vaso campano presenta una scena della pietrificazione di Niobe estremamente sintetica. I numerosi personaggi raffigurati sui contemporanei vasi apuli, sono qui ridotti al numero di quattro, di cui due sono figure secondarie. Il gruppo principale è costituito da Tantalo e Niobe. La donna è presentata nella classica posizione della lamentazione, con una braccio sollevato a toccarsi la fronte, mentre con la mano sinistra intima al padre di desistere da qualsiasi tentativo di cambiare il suo destino. Manca il tempietto funebre, presente in quasi tutti gli esemplari vascolari in cui è dipinto l’episodio, e inoltre i piedi e le gambe di Niobe non sono semplicemente dipinti di bianco, ma sono inglobati in una massa di roccia simile ad un piccolo monte. In questo particolare è possibile vedere allusione al monte Sipilo, la montagna della Lidia dove, secondo la tradizione inaugurata da Omero (Niofc01) e giunta fino alla tragedia attica la donna ormai trasformata in pietra “bagna le giogaie montane / col pianto che scorre dal ciglio” (Niofc06). La figura del vecchio padre Tantalo, giunto per supplicare la figlia di interrompere il suo estremo lutto, deriva dalla tragedia eschilea (Niofc04). Alle spalle dei due personaggi principali sono raffigurati un giovane con la lancia e, dietro Niobe, una giovane donna colta in un gesto di dolore alla vista dell’evento.
Dario Iacolina