Titolo dell’opera: Pietrificazione di Niobe
Autore: Pittore di Varrese
Datazione: 340 a.C.
Collocazione: Napoli, Museo Archeologico Nazionale, proveniente da Ruvo
Committenza:
Tipologia: vaso apulo (loutrophoros)
Tecnica: pittura a figura rosse
Soggetto principale: Niobe in lutto si sta trasformando in pietra mentre il padre e un’anziana donna si rivolgono a lei
Soggetto secondario: alcune divinità e alcuni offerenti assistono alla scena
Personaggi: Niobe, Tantalo, donna anziana, Leto, Artemide, Apollo, Ermes, Zeus, figure di offerenti
Attributi: pietrificazione, tomba, capo velato, gesto di dolore (Niobe); bastone (Tantalo); arco, faretra (Artemide); arco, faretra (Apollo); calzari alati, caduceo (Ermes)
Contesto: presso un tempietto funerario
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Séchan L., Études sur la tragédie greque dans ses rapports avec la céramique, Honore Champion, Parigi 1967, pp. 82-85; Trendall A.D., The mourning Niobe, in Revue Archéologique, II, 1972, pp. 309-312; Schmidt M., ad vocem “Niobe”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1992, vol. VI, 1, p. 911
Annotazioni redazionali: tra i numerosi vasi raffiguranti il noto episodio (Cfr. scheda opera 03, scheda opera 05, scheda opera 07, scheda opera 08, scheda opera 11), tratto dalla tragedia di Eschilo (Niofc04), sicuramente il loutrophoros di Napoli risulta essere il più ricco per il numero personaggi e per l’ornamentazione molto curata. Al centro troviamo la classica raffigurazione di Niobe all’interno del tempietto avvolta nel suo himation, che mostra nella parte inferiore il principio della pietrificazione. Ai due lati, il padre Tantalo e un’anziana donna, variamente identificata come la madre, la suocera o la nutrice di Niobe, si rivolgono al centro della composizione con un gesto di supplica e di intimidazione nel tentativo di far desistere la povera madre dalla sua condizione di lutto. Diverse figure portano alcune offerte alla tomba, sotto il cui basamento sono già posti alcuni doni. Nella parte superiore del vaso sono rappresentati due gruppi di divinità strettamente connesse alla storia: a sinistra si trova Leto, la potente rivale di Niobe, e davanti lei i suoi due figli, Artemide e Apollo, che furono gli artefici della strage dei Niobidi, a destra invece sono collocati Zeus ed Ermes. La presenza della figura di Zeus nel mito di Niobe è testimoniata a partire dall’Iliade di Omero (Niofc01), mentre quella di Ermes era legata alla tragedia eschilea, nella quale svolgeva il ruolo di messaggero divino. Probabile che per suo tramite l’infelice madre accogliesse la notizia della sua prossima trasformazione in pietra come termine delle sue sofferenze.
Dario Iacolina