Titolo dell’opera: Strage dei Niobidi
Autore: Pittore dei Niobidi
Datazione: 460-450 a.C.
Collocazione: Parigi, Museo del Louvre, proveniente da Orvieto
Committenza:
Tipologia: vaso attico (cratere a calice, h. 54 cm)
Tecnica: pittura a figure rosse
Soggetto principale: Artemide e Apollo saettano i figli di Niobe
Soggetto secondario:
Personaggi: Artemide, Apollo, quattro Niobidi (tre maschi e una femmina)
Attributi: arco, freccia (Artemide); arco, freccia, lira, corona d’alloro (Apollo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Geominy W., ad vocem “Niobidai”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1992, vol. VI, 1, p. 916; Denoyelle M., Le cratere des Niobides, Editions de la Reunion des musees nationaux, Paris 1997
Annotazioni redazionali: il famoso cratere a calice conservato al Louvre mostra su una delle due facce la strage dei Niobidi, i figli di Anfione e Niobe che hanno dato il nome all’anonimo pittore della metà del V secolo a.C. La scena è ambientata all’aperto in un immaginario paesaggio accidentato, come testimoniano l’albero secco sulla destra e la disposizione su diversi piani di posa dei corpi dei Niobidi morti. Al centro della scena campeggiano i due gemelli divini: Artemide, vestita con un lungo peplo, è colta nell’atto di estrarre dalla faretra una freccia, mentre Apollo, nudo e con la testa coronata dall’alloro, è intento a scoccare un dardo verso un Niobide. Tutto intorno sono raffigurati quattro figli di Niobe: a sinistra si trova un giovane inginocchiato che tenta di estrarre la freccia che lo ha colpito, in basso giace una fanciulla morta e poco distante da lei un altro ragazzo è adagiato privo di vita sul terreno irregolare, infine sulla destra è posto un giovane in fuga, colpito alla schiena da una freccia, che allunga una mano in segno d’aiuto. Denoyelle (1997), nella sua analisi del cratere, individua per la coppia divina dei probabili modelli nella scultura a bassorilievo della prima metà del V secolo a.C. Rispetto all’anfora di Amburgo (Cfr. scheda opera 01), di analogo soggetto, il pittore dei Niobidi rappresenta più precisamente il momento della strage, che anche qui coinvolge nel medesimo spazio e nel medesimo tempo tutti i Niobidi. La conformazione accidentata del terreno e la presenza dell’albero potrebbero alludere al monte Citerone, nei pressi di Tebe, che nelle fonti greche è il luogo della morte dei figli maschi (Niofc44).
Dario Iacolina