Niofr02

1522

NICCOLÒ DEGLI AGOSTINI, Tutti li libri de Ovidio Metamorphoseos tradutti dal litteral in verso vulgar con le sue allegorie in prosa et istoratio, Venezia 1522, VI

De Nyobe

Una dona in quel tempo dimorava

ne la contrata dove era successo

di Aragnie il caso, laqual si chiamava

Nyobe et non si havea per tal eccesso

nulla rimossa di sua vita prava

et per voler narrarvi il vero adesso

nemica capital sempre fu lei

generalmente di tutti gli dei

 

Anzi come di questa il parlar suona

li disprezzava con mente superba

e sopra gli-altri la celeste Thona

stimava manco ch un tal fior in herba

chera adorata come diva buona

dali thebani, chognun per sua la serba

perche senza dubbiar credea costei

chel ciel offender non potessi lei

 

Di Troia era la regina unica, et sola

et cosi anchor de Lindia tutta quanta

et fu de lo re Tantalo figluola

moglie di Amphion come la storia canta

nato di Giove che sopra il ciel vola

e di Ariope che di cio si vanta

il ql Amphion per haver chiusa Thebe

di mura fu re suo, per sua poi Thebe

 

Perch’havendola Cadmo edificata

lui poi la cinse de superbe mura

ma comelhebbe alquanto dominata

Nyobe ne risto per sua ventura

con lui, di lei reina incoronata

laqual fu altera for dogni misura

per cagion de leccelso suo marito

chera digiegnio, e di valor compito

 

E perche anchor sette figluoli havea

e sette figlie, sol per tal rispetto

questa Nyobe era si altera et rea

che la thonan penia come a dispetto

lei disprezzando con ogni altra dea

stimandose di lor con sciocco effetto

maggior assai, e di stato, e di honore

tanto superbo havea lanimo, e il core

 

Et perche si facea vicino il giorno

che a gloria de la dea se dispensava

la sacra thona dal vel viso adorno

la figlia de tiresia a se chiamava

e comandole che per thebe intorno

quel desiato di che si aspettava

di la sua festa a tutti publicasse

chogniun il sacrifitio preparasse

 

Al comando di lei veloce, et presta

si parti la fidata messagiera

e per la turba publico la festa

di la sacrata dea con voce altera

et cosi de i figluoli c’havea questa

che luno apollo, e laltro diana era

tal che tutti i thebani si adunaro

e li lor sacrifitii prepararo

 

Niobe come intese questo fatto

con molti de la terra in compagnia

verso la turba li quasi in un tratto

ch’al tempio andava incontra si fatia

et a lor disse con superbo atto

che ignioranza e la vostra e che pazia

a voler adorar cosi costei

sendo io piu degnia, e assai maggior di lei

 

Si chio non temo per sciagure expresse

che la fortuna in questo mondo mai

tormene tanti a modo alcun potesse

con gliaspri inganisuoi che sono assai

che piu di lei non mene rimanesse

ne per insidiosi insulti et guai

de ibeni chio possedo mi potria

torsi, che non avessi signoria

 

Per questo conoscendo il vostro orrore

non vogliate piu a lei sacrificare

ma sola a me chio son assai maggiore

senza alcun fallo lo dovete fare

udendo li thebani il gran furore

tornaro adietro e non vuolsero andar

a far isacrifitii per paura

de Niobe superba oltra misura

 

Ma gia per la temenza non lassaro

di adorar la lor thona occultamente

ne li lor chori con honor preclaro

quanto piu far potean divotamente

hor per dar a niobe il cibbo amaro

la thona se parti subitamente

di thebe con penser crudel, et reo

et ando presto al monte cythrco

 

Dove trovo la sua figlia Diana

e il figlio Apollo, et cosi disse a loro

dhe non son io la vostra madre humana

tanto onorata per ciascadun choro

quanto altra madre, per lalta, et soprana

possanza vostra, che se non la ignioro

sete i lumi del mondo, e sol per questo

ceder a giuno sol mi par onesto

 

Se non dimostrarete il valor vostro

contra Niobe dispietata, et rea

che me disprezza per ciascadun chiostro

e no vuol che adorata sia per dea

manchera i brevi giorni il poter nostro

a laqual senza indugia rispondea

ogniun di lor dicendo piu non dire

per non far la vendetta diferire

 

Della morte delli figlioli de Niobe

Detto Apollo e Diana c’hebber qsto

se cinsser le pharetre i un momento

e con gli strali, et gliarchi nandor presto

in una nubbe portati dal vento

per lor grande valor far manifesto

e dar a li figluoli achro tormento

de Niobe superba, iniqua, et fella

a la lor madre si cruda, et ribella

 

E giunti sopra la citta di Thebe

du’ eran li figluoli de Niobe di

in un gran pian fuor di laltra sua plebe

per far quel giorno al ciel le spalle gobe

et come lhuom quando si move, et glebe

Apol che gia la vittoria conobbe

vedendoli ivi senzaltro intervallo

giocar fra lor ch’a piede, e chi a cavallo

 

Trasse di la pharetra un stral acuto

e dopo gietto quel come un baleno

sopra il maggior, e di valor piu acuto

il qual per nome era chiamato Ismeno

che sul destrier come uccel pennuto

giva corendo di arroganza pieno

et congran furia nel petto lo colse

tal che con quello la vita li tolse

 

Vedendo questo il secondo figluol

elqual Sipylo si facea nomare

vuolse fuggir come uno uccello a volo

o navicante il tempestoso mare

ma non puote schiffar lultimo duolo

che Apollo il colse ne la bocca

e come il primo morto lo trabocca

 

Dui altri anchor che sequivan costoro

Phedimo, et Tanal co furor percosse

in nela gola, e con grave martoro

casco ciascun si che piu non si mosse

il quinto come vide morti loro

Aphenor detto, per timor si scosse

et mentre a li fratelli ogni ferita

basciava, Apollo li tolse la vita

 

Daniasiton il terzo era chiamato

molto leggiadro, et vago giovinetto

che in un ginocchio fu dapol passato

et volendo sferrarsi il poveretto

de unaltro stral comera infuriato

lo feri ne la gola con dispetto

e tutta la passo si che con doglia

lanima sua lasso la mortal spoglia

 

Lultimo chera detto Ilioneo

divennne in faccia freddo come un gielo

vedendo il caso di fratei si reo

et subito levo le mani al cielo

con divotion pregando ciascun deo

che non vogli spogliar del mortal velo

ma Apollo che gli havea gia larco teso

come gli altri el mando morto disteso

 

Della morte del marito e de le figuole de Niobe et lei conversa in sasso

Essendo i figli tutti quanti morti

e il popol tutto si meravigliava

che gli dei fusser tanto arditi, e forti

e di cio molto si rammaricava

ma quando il padre tanti disconforti

intese, per dolor ne lachrimava

dicendo figli miei diletti, et cari

chi fur cagion di vostri duoli amari

 

O dispietata, o maledetta sorte

che vi ha condoti a si misero fine

essendo causa de la vostra morte

e de le gravi mie crudel ruine

chi esser potrebbe si costante, e forte

che venir non volesse presto al fine

di la sua vita vedendosi privo

di quel ben chel solea gia tener vivo

 

Cosi dicendo con molto furore

sol se ridusse in un secreto loco

per uscir presto di tanto dolore

ne potendo durarli assai, ne poco

s’uccise al fin uscendo di quel furore

riputando la morte un scherzo un gioco

per poter viver con gli suoi figluoli

con morte accerba ne glimmortai stuoli

 

Niobe con le figlie in compagnia

com’hebbe inteso di figluoli occisi

ando da lor per la piu corta via

et graffiandosi tutti i lor visi

dicea Niobe o Thona iniqua, et ria

poi che de vita gli hai cosi divisi

satiati del mio mal, resta contenta

vedendo la passion che mi tormenta

 

Ma tu non hai potuto gia far tanto

che cinque piu di te non habbi anchora

si che per questo mi posso dar vanto

e far che come tu ciascun mi adora

Diana alhor per porla in doppio pianto

venne per laria senza far dimora

e tiro larco suo con tanta fura

che a tutti li theban pose paura

 

Poi senza indugia lasso la saetta

e feri la maggior la maggior sua vaga figlia

che piangieva i fratei la poveretta

sopra di quelli con chinate ciglia

Niobe a tal ferir si volse infretta

facendosi di cio gran meraviglia

et la vide cader con faccia smorta

sopra i corpi di morti anchella morta

 

Cosi laltre sue figlie aduna ad una

uccise tutte la turbata dea

salvo una, come piacque a la fortunata

per dargli maggior doglia accerba, et rea

qual in vero era la minor dogniuna

e ne le braccia stretta la tenea

la misera Niobe con expressi

preghi, che quella lassar li volessi

 

Ma poco, o nulla valse il suo pregare

perche la dea duna saetta acuta

luccise si che non puore parlare

Niobe, ma risto per dolor muta

ne sapeva altro dir che lachrimare

vedendosi a tal passo esser vennuta

et mentre che teneva il capo basso

non si avedendo si converse in sasso

 

E cosi in pietra pel grave tormento

c’haveva havuto la disfortunata

piangieva anchora, fin ch da un gran vento

fu poi con furia per l’aria portata

e posta su nun monte in un momento

il qual e posto ne la sua contrata

et piangie sempre stilando liquore

per rimembranza del suo gran dolore

 

Allegoria delle cose dette

L’allegoria de Niobe e questa. per Niobe si puo intender la superbia, ma vediamo prima la verita della istoria. Niobe fu regina si come nel testo si narra et fu il vero che lei sprezzava ogni santita et voleva esser adorata per Dea et molti segni gli dimostro la potentia divina accio che la si mutassi di la sua seleragine, ma non rimovendosi fu per tutto lo suo regnio una grande mortalitade per la quale morirono tutti gli suoi figluoli dove lo re ne hebbe tanto dolore che per quello rimase morto et percio dice lo autore che egli stesso si uccise per il che Niobe fu sforzata di lassar la signoria et torno nelle sue contrate. Ovidio dice che la divento sasso questo se intende perche fu poi immutabile per lo dolore et anchor per che havea perduta la potentia non operava alcuna cosa. Ma moralmente si puo intende Niobe la superbia della carne et per gli sette figluoli de gli quali se ne gloriava se intende i sette organi del corpo. cioe gli piedi le mani el naso gli occhi et per le sette figluole se intendono le sette passioni di questi organi cioe la fatica di piedi quella delle mani el mal parlar della lingua per la quale se acquista molta pena il mal odorare del naso la crudelta de gli occhio con la indignatione delle sopra ciglia et con quelle et queste passioni se diletta la superbia. ma per Amphione suo marito se intende el dilettamento della carne il quale ha gli suoi andamenti per li ditti organi over per la passione di quelli, per la Thona se intende la religione, per la quale stanno nascosti gli religiosi onde la Thona ditta quasi laterona. Per Phebo suo figliuolo se intende la sapientia e tanto e a dire Phebo quanto che Apollo, per Diana se intende la castita percio chella sapientia e la castita sono figliuole della religione, per Niobe che sprezzava la Thona se intende la superbia della carne. la quale e nemica della religione et leva lo homo dal buono proponimento. Onde la Thona cioe la religione chiama gli suoi figliuoli che sono la sapientia e la castita et combatteno con quelli organi et se li vince vien la castita e supera tutte le passioni delli organi como e detto. Ma per la morte di Amphione che fu occiso da costoro vol dir in lingua greca passione di carne, e dice che Niobe si muto in sasso questo vol dire che la carne diventa tutta quasi come pietra separata dalle sopradette cose. Poi dice lo autore che quella pietra sempre piangie, questo se intende che poi chella persona superba se riduce a contritione di peccati vien lo vento, cioe lo spirito divino il qualla leva in alto et la porta alla sommita del monte di Parnaso si come e ditto cioe della vera cognizione di sientia dove vien ad habitar nelle sue contrate. Cioe con quello che lha creata a suo imagine et similitudine, e dice che fu levata in aria et posata sopra la sommita del monte. Che quasi vuol dire che dalli cieli veniamo in questo mondo ali quali ha la fine ne ritorniamo cioe a esso sommo Dio che da lui e per lui siamo creati et a ello saliamo per via della santa religione.