Niofm14

1339-1340

GIOVANNI BOCCACCIO, Teseida, V, 58, 1-2; X, 8, 1-8; XI, 16, 5-8

Tratto da: Tutte le opere di Giovanni Boccaccio, a cura di V. Branca, Mondadori, Milano 1967, vol. 2, pp. 401, 570, 608

V, 58, 1-2

Latona uccise i figliuoi d’Anfione

intorno a Niobè, madre dolente;

 

X, 8, 1-8

E quanto Niobè in Sifilone,

allor che’ figli di Latona fero

vendetta della sua alta orazione,

ne portò urne, e quivi in sasso vero

si trasmutò, costante è oppinione

di quivi al tempio del gran Marte altiero

segnate gisser del nome di quelli

la cenere de’ quai messa era in elli.

 

XI, 16, 5-8

(…) né, crede alcun che sì fosse dolente

di Tebe allora il popolo a mirare,

quando li sette e sette d’Anfione

figli fur morti en la trista stagione (…).