VI sec. d.C.
MACEDONIO CONSOLE, Antologia Palatina, V, 229
Testo tratto da: Antologia Palatina I Libri 1-6, a cura di F. M. Pontani, Einaudi, Torino 1978, pp. 333-335
Vide una volta un bifolco la Niobe piangente: stupiva
che stillasse di lacrime una pietra;
mentre di me gemebondo nel buio di simile notte
pietà non sente Evippe, pietra viva.
Reo per entrambi l’amore: vettore di cruccio pei figli
a Niobe fu, per la passione a me.