Niofc47

IV sec. d.C.

AUSONIO, Epitaffi, 28

Testo tratto da: Opere di Decimo Magno Ausonio, a cura di A. Pastorino, Unione tipografico-editrice torinese, Torino 1971, p. 459

Su Niobe sepolta sul monte Sipilo, vicino ad una fonte

Fui regina di Tebe, io, che sono adesso una roccia del Sipilo: ho offeso la divina potenza dei figli di Latona. Lieta e superba di aver generato quattordici figli, altrettanti ne seppellii. Ma alle mie parti vitali, anche se sono incrostate, s’avvinghia il dolore e senza fine cola la fonte pietosa delle mie lacrime. Oh, delitto! Tanta ira cova nel cuore degli dèi? Perdura ancora il dolore di madre, la sua immagine è svanita.