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II sec. a.C.

ANTIPATRO DI SIDONE, Antologia Palatina, XVI, 131

Testo tratto da: Antologia Palatina IV Libri 12-16, a cura di F. M. Pontani, Einaudi, Torino 1981, p. 325

È la Tantalide. Un dì nel suo ventre quattordici figli –

Vittime a Febo e Artemide – portò.

Fece di femmine strage la femmina, il maschio dei maschi,

i due gruppi di sette in due spacciarono.

Madre una volta d’un gregge siffatto, feconda di figli,

lei non ebbe un appoggio alla vecchiezza,

ché non la madre dai figli – ch’è logico – sì dalla madre

erano addotti a tristi tombe i figli.

Tantalo, perse sia te che tua figlia la lingua: fu pietra

lei; su di te sta l’incubo d’un sasso.