Titolo dell'opera: Aracne e Minerva
Autore: Antonio Tempesta (1555-1630)
Datazione: 1606
Collocazione: Metamorphoseon sive trasformationum ovidianarum libri quindicem aeneis formis ab Antonio Tempesta Fiorentino incisi, et in pictorum antiquitatisque studiosorum gratiam nunc primum exquisitissimis sumptibus, a Petro de Iode anteuerpiano in lucem Anversa 1606, Libro VI, Pl. 54
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia (10.4 x 11.8 cm)
Soggetto principale: Minerva trasforma Aracne in un ragno
Soggetto secondario:
Personaggi: Aracne, Minerva
Attributi: telaio, ragnatela (Aracne); elmo, armatura, scudo (Minerva)
Contesto: interno con telaio
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Alpers S., The decoration of the Torre della Parada, Arcade, Bruxelles 1971, pp. 90-91; Guthmuller B., Mito,poesia, arte, Bulzoni, Roma 1997; Cieri Via C., L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, p. 14.
Annotazioni redazionali: si tratta di una delle 150 incisioni che Antonio Tempesta realizzò per illustrare l’edizione delle Metamorfosi di Ovidio stampata ad Anversa nel 1606. In linea con la tradizione iniziata con La Metamorphose d’Ovide Figurèe di Bernard Salomon e con la successiva opera del Simeoni del 1559, anche in questo compendio in latino del testo ovidiano le immagini assumono una posizione di predominanza rispetto al testo. La critica tende a sottolineare il legame esistente, a livello iconografico, tra le xilografie del Tempesta e quelle dell’edizione Lionese del 1557 di Bernard Salomon; viceversa, da un punto di vista stilistico le illustrazioni dell’edizione di Anversa riflettono l’influenza del Barocco italiano. Nel caso della tavola dedicata al mito di Aracne, non essendo stato illustrato da Salomon, Tempesta si rifà all’incisione di Gabriele Simeoni (Cfr. scheda opera 29). Lo schema compositivo delle due immagini, infatti, è molto simile: Aracne, all’interno di un grande telaio, è voltata verso Minerva, che con fare intimidatorio le punta il dito contro. Ed è proprio a seguito di questo gesto che la giovane tessitrice viene trasformata in ragno; Tempesta ritrae l’inizio della metamorfosi, con le mani di Aracne – le cui dita si stanno assottigliando fino a diventare delle zampe, proprio come scrive Ovidio (Met., VI, v. 143) – tese, quasi impigliate ad una ragnatela. A differenza di Simeoni che aveva fuso due momenti distinti della vicenda, quello dell’ira di Minerva, che si avventa contro Aracne, e quello della metamorfosi, qui Tempesta raffigura solo il momento della metamorfosi, così come ci viene indicato dalle parole poste a commento dell’immagine: "Aracne in araneam a Pallade convertitur". Anche in questo caso, però, non v'è alcuna allusione al fatto che prima di essere trasformata in ragno Aracne tenta di suicidarsi impiccandosi, preferendo la morte a una qualsiasi altra punizione divina. Quest'immagine, così come quella dell'edizione di Simeoni, è stata indicata da Svetlana Alpers tra i probabili modelli utilizzati da Rubens nel bozzetto da lui dedicato al mito di Aracne e Minerva (Cfr. scheda opera 40).
Chiara Mataloni