
Titolo dell'opera: Aracne
Autore: Maestro dello Spencer 6 (attribuito)
Datazione: 1490 ca.
Collocazione: Dresda, Sächsische Landesbibliothek, manoscritto del De Mulieribus Claris di Giovanni Boccaccio, Ms. F 171b, f. 25r
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura (42 x 36 mm)
Soggetto principale: Aracne si impicca
Soggetto secondario:
Personaggi: Aracne
Attributi: cappio, telaio (Aracne)
Contesto: camera con un telaio in primo piano e decorazioni sulle pareti
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Branca V., Boccaccio visualizzato II: un primo elenco di codici illustrati di opere del Boccaccio, in “Studi sul Boccaccio”, XV, 1985-86, p. 126; Branca V., Boccaccio visualizzato: narrare per parole e per immagini fra Medioevo e Rinascimento, Einaudi, Torino 1999, vol. III, pp. 3-4; 11-13; 32-34
Annotazioni redazionali: le opere latine di Boccaccio, note in ambito avignonese già dalla seconda metà del XIV secolo, si diffusero tra gli umanisti parigini all’inizio del Quattrocento, dove furono poi tradotte in francese. Questo manoscritto del De Mulieribus Claris conservato a Dresda è uno dei pochi codici francesi dell’opera di Boccaccio in latino. Isabelle Delaunay ritiene di poter circoscrivere l’area in cui fu realizzato alla regione di Bourges. Non si conosce l’origine del manoscritto ma, se ci si attiene alla notizia riportata da Schnorr von Carosfeld (1882) nel catalogo dei manoscritti di Dresda, si può ipotizzare che sia stato commissionato da Etienne Lallemant, canonico di Tours e della Saint-Chapelle di Bourges. Nella miniatura è raffigurato in maniera sintetica il momento in cui Aracne, terminata la contesa tessile con Minerva, dopo aver visto la sua tela ridotta in brandelli ed essere stata colpita, non potendo sopportare l’oltraggio subito, prese un cappio e si impiccò. Questa iconografia non è così diffusa nei manoscritti miniati di XIV e XV sec.: in altri esemplari illustrati dell’opera di Boccaccio troviamo la rappresentazione di Aracne intenta a lavorare al telaio (Cfr. scheda opera 06), oppure il momento dello scontro tra la giovane e Minerva (Cfr. scheda opera 12). Se raffigurato, il momento dell’impiccagione viene relegato sullo sfondo (Cfr. scheda opera 09). Unica eccezione è l’incisione tratta dalla versione del De Mulieribus Claris stampata a Ulm nel 1473 (Cfr. scheda opera 13), dove nonostante l’essenzialità dell’immagine si allude ai vari momenti della vicenda. Particolare interessante nella miniatura di Dresda le pareti della stanza, dove sono raffigurati combattimenti di cavalieri.
Chiara Mataloni