10: Pallade e Aracne

Titolo dell'opera: Aracne e Minerva

Autore:

Datazione: 1450-75 ca.

Collocazione: L’Aia, Koninklijke Bibliotheek, manoscritto dell’Epistre d’Othea di Christine de Pisan, Ms. 74 G 27, f. 59v

Committenza:

Tipologia: illustrazione

Tecnica: miniatura (60 x 90 mm)

Soggetto principale: Aracne lavora al telaio; sulla destra Minerva entra nella stanza

Soggetto secondario:

Personaggi: Aracne, Minerva

Attributi: telaio, ragno (Aracne)

Contesto: interno

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.kb.nl/kb/manuscripts/search/index.html

Bibliografia: Mombello G., Per un' edizione critica dell' "Epistre Othea" di Christine de Pizan, in “Studi francesi”, 24, 1964, pp. 401-417; Carrara E., Mitologia antica in un trattato didattico-allegorico della fine del Medioevo: l’Epistre d’Othea di Christine de Pizan, in “Prospettiva”, 66, 1966 (aprile), pp. 67-83; Wisman J.A., Manuscrits et éditions des oeuvres de Christine de Pisan, in “Manuscripta”,  21, 1977, pp. 144-153; Hall J., Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, traduzione a cura di Archer M., Longanesi, Milano 1983, pp. 45-47; Bussagli M., Gabriele, l'Angelo dell'Annunciazione, in Le ali di Dio. Messaggeri e guerrieri alati tra Oriente e Occidente, a cura di Bussagli M. e D'Onofrio M., Silvana Editore, Cinisello Balsamo 2000, pp. 148-151.

Annotazioni redazionali: in questa miniatura, tratta da un manoscritto dell’Epistre d’Othea di Christine de Pisan (Arafm12), è raffigurata sulla sinistra Aracne che lavora al telaio; di fronte a lei, in piedi, Minerva sembra indicare qualcosa con la mano destra: in quella direzione, sulla parete della stanza c’è un piccolo ragno. Esiste un’altra miniaturadall’Epistre d’Othea, realizzata più o meno negli stessi anni, opera di un artista fiammingo, Guillaume Vrelant, in cui viene riproposta uno schema molto simile, con Aracne al telaio e Minerva che indica un ragno (Cfr. scheda opera 11). In questo caso si può anche notare la vicinanza con l’iconografia tipica dell’Annunciazione: Minerva è in piedi di fronte ad Aracne, proprio come viene più volte raffigurato l’Arcangelo Gabriele di fronte a Maria. Lo stesso gesto della dèa rientra nell’iconografia dell’episodio evangelico; all’interno del mito esso può essere letto come un modo per sottolineare la teofania di Minerva, che nel testo ovidiano rivela improvvisamente la sua presenza, togliendosi tutto ad un tratto il travestimento da vecchia (Met., VI, vv.43-45). Infine, Aracne è seduta e sta filando: è raffigurata come Maria in alcune opere medievali, in cui ci si rifà a una notizia riportata  nel Protovangelo di Giacomo, uno dei vangeli apocrifi, secondo cui la Madonna fu allevata nel tempio di Gerusalemme, dove filò e tessé per i sacerdoti.

Chiara Mataloni