
Titolo dell'opera: Giove e Alcmena
Autore: Nicolas Henry Tardieu (1674-1749)
Datazione: 1729
Collocazione: Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: bulino e acquaforte, stato unico (312 x 340 mm)
Soggetto principale: Giove nelle vesti di Anfitrione seduce Alcmena. Mercurio impedisce a Sosia di entrare nella camera nuziale.
Soggetto secondario:
Personaggi: Giove/Anfitrione, Alcmena, Mercurio/Sosia, Anfitrione
Attributi: aquila (Giove), bastone e copricapo (Mercurio)
Contesto: camera nuziale nella reggia d'Alcmena e Anfitrione
Precedenti: cartone attribuito Perin del Vaga
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Dunand L., Les amours des Dieux, Le Marchard, Parigi 1977, p. 170, fig. 388; Alberti Gaudioso F., Gaudioso E., Gli affreschi di Paolo III a Castel Sant'Angelo. 1543-1548, catalogo della mostra tenuta a Roma, De Luca Editore, Roma 1981; Davidson B., The Furti di Giove. Tapestries designed by Perino del Vaga for Andrea Doria, in “The Art Bullettin”, 3, LXX, 1988, pp. 424-449; Massari S., Giulio Romano. Pinxit et delineavit, Frat. Palombi, Roma 1993; Perino del Vaga tra Raffaello e Michelangelo, catalogo della mostra tenuta a Mantova, Electa, Milano 2001, pp. 245-246
Annotazioni redazionali: In margine la scritta: Jupiter et Alcmene / d'apres le carton de Jules Romani, qui est dans le cabinet de Monsengneur le Duc d'Orleans / haut de 9 piedes 1 pouces, large de 11 piedes 2 pouces, gravé par Nicolas Tandieu. In basso a destra il numero 61. Il tema è tratto dalla commedia plautina l'Anfitrione per la presenza del servo Sosia che ha l'aspetto di un moro al quale Mercurio impedisce di entrare nella stanza da letto dove Giove nella veste d'Anfitrione (l'aquila è l'attributo usuale di Giove) seduce Alcmena (Cfr. scheda opera 09). Nel momento in cui i cartoni erano di proprietà del Duca d'Orleans furono descritti da Dubois de Saint Gelais e commentati e incisi nella Collezione Crozat(1729), sempre come opera di Giulio Romano. Quest'opera insieme a Giove e Semele entrerà nella collezione di Maria Antonietta quando quest'ultima comprerà dal Duca d'Orleans nel 1785 il castello di Saint Cloud.
Giovanna La Padula