1564 d.C.
Giovanni Andrea dell'Anguillara, Delle Metamorfosi d' Ovidio.
Per Gio. Griffio,Venezia, 1564
LIBRO VI (pag. 92 recto)
Dipinge poi come d'Anfitrione
La forma vuol per ingannar la moglie
Seco la casta Almena in letto il pone
E compiace innocente à le sue voglie
E con queste lascivie, e questi inganni
Nota i pensier di Giove empi, e tiranni
Dipinge
Annotatione al Libro VI (pag. 89 recto)
Ci mostra in quante forme si lascia cangiare l'uomo, da questo naturale desiderio di congiungimento, seguendo la trasformatione del Medesimo in Amphitrione per godere dell'amata Alcmena, tutti effetti che vogliono fare gli arditi innamorati per dar compimento ai loro focosi desideri.