63: Apollo e Marsia

Titolo dell’opera: Marsyas victus ab Apolline excoriatur (Marsia, vinto da Apollo, viene scorticato)

Autore: Antonio Tempesta  (1555-1630)

Datazione: 1606

Collocazione: Metamorphoseon sive Transformatioum Ovidianarum Libri quindecim Aeneis formis ab Antonio Tempesta Fiorentino incisi, et in pectorum antiquitatisque studiosorum gratiam nunc primum exquisitissimis  sumptibus a Petro de Iode anteuerpiano in lucem editi, Anversa 1606, Libro VI, pl. 58

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia (10,3 x 11,8 cm)

Soggetto principale: Marsia, legato a un albero, viene scorticato da Apollo

Soggetto secondario:

Personaggi: Marsia, Apollo

Attributi: zampe caprine (Marsia); lira (Apollo)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.thinker.org/imagebase2-200/504916141890/images/5049161418900072.jpg

Bibliografia: Holman B., Verrocchio's Marsyas and Renaissance anatomy, in “Marsyas: studies in the history of art”, 19, 1977/1978, pp. 1-9; Buffa A., The Illustrated Bartsch. Italian Masters of the sixteenth century, vol. 36, formerly 17, part. 3, Abaris books, New York 1983; Guthmüller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997

Annotazioni redazionali: nella seconda tavola dedicata da Antonio Tempesta al mito di Marsia viene raffigurato il momento successivo alla contesa musicale (Cfr. scheda opera 62), quello della punizione del satiro. Diversamente dall’immagine precedente, in cui veniva enfatizzato al massimo il carattere divino di Apollo, qui il dio non ha più il capo circondato da raggi luminosi ma indossa la corona d’alloro, ad indicare la vittoria conseguita su Marsia nella contesa. Poggiata la lira in terra, ora Apollo tiene in mano un coltello che punta alla gola di Marsia, legato mani e piedi ad un albero. Diversamente rispetto all’iconografia tradizionale dello scorticamento, Marsia non è legato all’albero per i polsi (Marsyas appesus), ma ha solo un braccio legato al di sopra della sua testa. Beth Holman nota come questo particolare ricorra spesso nella rappresentazione degli “scorticati”, cioè in quei modellini a tutto tondo, di legno o cera, usati come compendio anatomico dagli artisti: la posizione opposta dei due arti, infatti, consentiva di visualizzare l’azione di muscoli contrastanti (Holman, 1978, p. 3).

Chiara Mataloni