II sec. d.C.
LUCIANO, Armonide, 23 (66), 1
Traduzione tratta da: Luciano, Dialoghi, a cura di Longo V., UTET, Torino 1993, vol. II, pp. 32-35
Il flautista Armonide chiese una volta a Timoteo, suo maestro (…)
(…) Queste sono le ragioni per le quali mi ripromisi di diventare flautista e per le quali ho durato la lunga fatica, giacché quando mi fosse data l’arte flautistica per sé sola senza la fama, ed io restassi uno sconosciuto, non l’accetterei, nemmeno se dovessi diventare, ma all’insaputa di tutti, un Marsia o un Olimpo: a nulla serve, si dice, la musica occulta ed ignorata.