II sec. d.C.
LUCIANO, Dialoghi degli Dei, 16 (18), 2
Traduzione tratta da: Luciano, Dialoghi, a cura di Longo V., UTET, Torino 1976, vol. I, pp. 252-255
ERA e LATONA
2 - Lat. Questi figli (…)
Era: Mi fai ridere, Latona! Ammirato quello, che, se le Muse avessero voluto dare un giudizio obiettivo, sarebbe stato vinto nella gara di musica e scorticato lui da Marsia! Invece il poveretto è stato imbrogliato e, in giustamente soccombendo, ha dovuto morire. E la tua bella figlia è così bella, che il giorno che s’accorse d’essere stata vista da Atteone, temendo che il giovinetto andasse a dire quanto è brutta, sguinzagliò i suoi cani contro di lui. E sorvolo sul fatto che, essendo lei vergine, neppure le partorienti ha mai potuto assistere.
Lat: sei baldanzosa Era, perché convivi con Zeus e condividi con lui il torno, e per questo insolentisci impunemente. Ma ti vedrò ben presto piangere di nuovo, quando Zeus ti lascerà per discendere sulla terra sotto forma di toro o di cigno.