I sec. d.C.
OVIDIO, Ibis, 341-342; 549-550
Traduzione tratta da: Opere di Publio Ovidio Nasone, a cura di Della Corte F., Fasce S., UTET, Torino 1986, vol. II, Tristia, Ibis, Ex Ponto, Halieuticon liber, pp. 392-393
341-342
Mens quoque sic Furiis vecors agitetur, ut illi
Unum qui toto corpore vulnus habet, (…)
Dalle Furie sia tormentata anche la tua mente impazzita, come accadde a colui il cui corpo, tutto intero, era una piaga (…).
549-550
Nudave derepta pateant tua viscera pelle,
ut Phrygium cuius nomina lumen habet.
Che, strappata la tua pelle, si lascino scoperte le tue viscere, come accadde a colui di cui un fiume frigio conserva il nome.