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seconda metà del IV sec. a.C.

ARISTOTELE, Politica, VIII, 6, 1341 a, 15-40, 1341 b 5

Traduzione tratta da: Aristotele, Opere, vol. IX, Politica, a cura di Laurenti R., Laterza, Bari 2004, pp. 275-277

VIII, 6, 1341 a, 15-40. (...) Da queste considerazioni resta chiaro anche quali strumenti si devono usare. Non bisogna introdurre nell’educazione gli auli nè altro strumento professionale, come la cetra o un altro di tal sorta, bensì quelli che ne faranno ascoltatori intelligenti o nel campo dell’istruzione musicale o in altro. Inoltre l’aulo non serve a esprimere le qualità morali dell’uomo ma è piuttosto orgiastico sicchè bisogna usarlo in quelle determinate occasioni in cui lo spettacolo mira più alla catarsi che all’istruzione. Aggiungiamo pure che all’uso dell’aulo come elemento di educazione si oppone il fatto che il suonarlo impedisce di servirsi della parola. Perciò a ragione gli antichi ne proibirono l’uso ai giovani e ai liberi, anche se prima l’avevano usato. Diventati, infatti, a causa dell’agiatezza, più proclivi all’ozio e di sentimenti più elevati di fronte alla vera superiorità, ed essendo inoltre orgogliosi per le loro gesta, <sia> prima, sia dopo le guerre persiane, affrontarono ogni campo del sapere senza discernimento ma seguendo solo le loro ricerche. Per questo introdussero anche l’auletica nei loro studi: (...). Ma più tardi fu respinta quando se ne ebbe esperienza e si fu in grado di giudicare meglio quel che promuove la virtù e quel non la promuove. Lo stesso capitò a molti degli antichi strumenti, per esempio alle pettidi (...) e gli altri tutti che richiedono abilità di mano.

1341 b 5. Ed è ragionevole la favola che gli antichi composero sull’aulo: dicono che Atena, inventato l’aulo, lo gettò via. Certo non sta male dire che la dea lo fece adirata per la deformazione delle guance: nondimeno è più naturale che ciò avvenne perchè lo studio dell’auletica non ha nessun effetto sull’intelligenza e ad Atena attribuiamo la scienza e l’arte. Noi respingiamo, dunque un’educazione professionale e per quanto riguarda gli strumenti e per quanto riguarda l’esecuzione (...).