
Titolo dell'opera: Il ratto di Proserpina
Autore: François Girardon (1628-1715)
Datazione: 1696-1699
Collocazione: Versailles, Giardino del Castello
Committenza: Luigi XIV di Borbone (1638-1715)
Tipologia: scultura
Tecnica: bassorilievo in marmo
Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina; una compagna di Proserpina cerca di frapporsi; Cerere parte alla ricerca della figlia sul suo carro
Soggetto secondario:
Personaggi: Plutone, Proserpina, Ciane, compagne di Proserpina, Cerere, putti, altri personaggi
Attributi: bidente, carro, cavalli (Plutone); carro, torce, draghi (Cerere); arco (putto)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a6/LEnlevement_de_Proserpine_par_Pluton_%281127370336%29.jpg/450px-LEnlevement_de_Proserpine_par_Pluton_%281127370336%29.jpg; http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d3/LEnlevement_de_Proserpine_par_Pluton_%281127371568%29.jpg/450px-LEnlevement_de_Proserpine_par_Pluton_%281127371568%29.jpg
Bibliografia: Souchal F., Les statues aux façades du château de Versailles, in “Gazette des Beaux-Arts”, 79, 1972, pp. 65-110;Pincas S., Versailles. Un jardin à la Française, Editions de la Martinière, Parigi 1995, pp. 208, 211; Baridon M., I giardini di Versailles, Federico Motta Editore, Milano 2001, pp. 248-249.
Annotazioni redazionali: Il basamento circolare su cui è posto il gruppo marmoreo di Girardon è scolpito a bassorilievo ed è interessante poiché ricorda, effettivamente, i bassorilievi antichi. Come la scultura che ospita sopra di sé, viene raccontato anche qui il rapimento di Proserpina, ma con notevolmente più personaggi.
La storia si svolge tutto intorno al piedistallo: il carro di Plutone viaggia su delle onde; il dio ha lo sguardo rivolto verso il basso, dove una fanciulla, Ciane, cerca di afferrare, senza successo, il suo mantello. A inseguire il dio, il carro di Cerere, trainato, come vuole la tradizione, da due draghi. La madre della fanciulla, con il suo seguito, è presente nelle rappresentazioni del mito del ratto di Proserpina – come si è visto – principalmente e quasi esclusivamente nell’epoca antica. Ha in mano due torce: è così che parte alla ricerca della figlia incendiando tutto al suo passaggio, proprio come racconta Ovidio nelle sue Metamorfosi (Prosfc12). Attorno a loro, altri personaggi e putti.
Roberta Diglio