78: Ratto di Proserpina

Titolo dell'opera: Il ratto di Proserpina

Autore: François Girardon (1628-1715)

Datazione: 1693-1696

Collocazione: Versailles, Giardino del Castello

Committenza: Luigi XIV di Borbone (1638-1715)

Tipologia: scultura

Tecnica: marmo

Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina

Soggetto secondario:

Personaggi: Plutone, Proserpina, compagna di Proserpina

Attributi: fiori (Proserpina)

Contesto:

Precedenti: Giambologna, Ratto delle Sabine, scultura, 1583, Firenze, Piazza della Signoria, Loggia dei Lanzi; François Girardon, Plutone rapisce Proserpina, scultura in bronzo, 1693, Los Angeles, The J. Paul Getty Museum

Derivazioni: François Girardon, Plutone rapisce Proserpina, scultura in bronzo, 1713, Parigi, Musée du Louvre

Immagini: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/3c/LEnlevement_de_Proserpine_par_Pluton_%281127368908%29.jpg/450px-LEnlevement_de_Proserpine_par_Pluton_%281127368908%29.jpg

Bibliografia: Souchal F., Les statues aux façades du château de Versailles, in “Gazette des Beaux-Arts”, 79, 1972, pp. 65-110;Pincas S., Versailles. Un jardin à la Française, Editions de la Martinière, Parigi 1995, pp. 208, 211; Baridon M., I giardini di Versailles, Federico Motta Editore, Milano 2001, pp. 248-249.

Annotazioni redazionali: Iniziato a costruire nel 1685 da Jules Hardouin-Mansart, il Colonnato del giardino del Palazzo di Versailles, maestosa dimora voluta dal re di Francia Luigi XIV, va a sostituire un boschetto precedentemente progettato da Le Nôtre nel 1679.

All’interno di una cornice che richiama la divina geometria del Rinascimento, ossia al centro del peristilio formato da trentadue colonne, si può scorgere il famoso gruppo scultoreo di Girardon raffigurante Plutone che rapisce Proserpina, posto su un basamento circolare in marmo.

Il re Luigi XIV ha previsto per quest’opera una più che degna posizione.

Innanzitutto, nel 1693 si fa mostrare un modello in bronzo ad opera dello stesso scultore; dopodiché, dovranno trascorrere ancora tre anni prima che il gruppo marmoreo venga ultimato. Il gruppo viene posto in loco proprio nel 1696, quando Girardon sta ancora lavorando ai bassorilievi del piedistallo (che verranno completati solo nel 1699, dopo altri tre anni, cfr. scheda opera 79).

È impressionante il contrasto tra l'armonia aerea del colonnato, l’eleganza dei capitelli ionici, la delicatezza dei giochi d'acqua e la coinvolgente brutalità della scena del rapimento. Plutone dispiega tutte le sue forze per fuggire il più velocemente possibile con la sua preda, gettando a terra una donna del seguito di Proserpina che aveva cercato di frapporsi. La giovane rapita, invece, chiama disperatamente aiuto, impotente, alzando le braccia al cielo. La scena viene colta nel momento preciso in cui la forza del maschio ottiene la vittoria, istante decisivo inciso nel marmo per mezzo di un tumulto di linee che si interrompono in un vortice.

In quest’opera, lo scultore francese si misura chiaramente col Giambologna e col suo ratto delle Sabine, ma è verosimile pensare che conoscesse anche il marmo di Bernini rappresentante Plutone e Proserpinae ultimato nel 1622.

Girardon, poi, riprodurrà la statua di Plutone e Proserpina in un formato più piccolo, in bronzo, nel 1713: oggi, questa copia è conservata al Louvre.

 

Roberta Diglio