66: Ratto di Proserpina

Titolo dell'opera: Proserpina

Autore: Stefano della Bella (1610-1664)

Datazione: 1644

Collocazione: Londra, British Museum

Committenza: Giulio Raimondo Mazzarino (1602-1661)

Tipologia: incisione

Tecnica: acquaforte (8,7 x 5,4 cm)

Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina sul suo carro

Soggetto secondario:

Personaggi: Plutone, Proserpina

Attributi: carro, cavalli (Plutone)

Contesto: scena all'aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.britishmuseum.org/collectionimages/AN00068/AN00068103_001_l.jpg

Bibliografia: Massar P.D., Presenting Stefano della Bella, in “The Metropolitan Museum of Arts Bulletin”, XXVII, 1968, 3, pp. 159-176; De Vesme A., Stefano Della Bella. Catalogue raisonné, Collectors Editions, New York 1971, pp. 5, 105; Forlani Tempesti A. (a cura di), Mostra di incisioni di Stefano Della Bella, Leo S. Olschki Editore, Firenze 1973, pp. 10-11, 62-70.

Annotazioni redazionali: È il 1639 quando Stefano della Bella, incisore fiorentino, viene inviato dai Medici alla corte di Francia, al seguito dell’ambasciatore Del Nero, per onorare la nascita del delfino, il futuro Luigi XIV. L’artista, che giustifica il suo viaggio con motivi di studio, si conquista ben presto la protezione del cardinale Richelieu, al quale poi succede Mazzarino, raggiungendo sempre di più fama e successo.

Alla morte di Luigi XIII, Mazzarino rimane il responsabile dell’educazione di Luigi XIV, ancora minorenne: è per lui che incarica Jean Desmarets de Saint-Sorlin, poeta e letterato francese interno alla corte, di creare quattro serie di giochi di carte – “Jeu dei Reines Renommés”, “Jeu de Rois de France”, “Jeu de la Géographie” e “Jeu de la Mythologie” (o “des Fables”). La rappresentazione figurata viene assegnata a Stefano della Bella. Attraverso questi giochi, Mazzarino assicura al giovane Luigi XIV un divertimento istruttivo – si narra che il piccolo Luigi, per il resto, venisse educato principalmente alla religione e all’arte della guerra. Il libraio Henri Le Gras è il primo a pubblicare le carte, con grande successo, nel 1644, ma senza l’indicazione dei semi. Nel 1698 Florent Le Comte le pubblica aggiungendovi semi e titoli.

Qui ci si trova di fronte a uno di questi ultimi esemplari, dalla serie del “Jeu de la Mythologie”, la carta dedicata al mito del ratto di Proserpina, in cui si vede Plutone che rapisce la giovane completamente inerme e lancia al galoppo i due cavalli. La scena è frenetica, i cavalli tirano su polvere e sembrano quasi uscire fuori dalla carta da gioco, incontro all'osservatore. Il testo che accompagna l'immagine recita «Pluton sortant des Enfers rauit / Proserpine en Sicilie. Ceres sa mere / la chercha par tout le monde: enfin / scachant qu’elle estoit aux Enfers, / elle la redemanda a Jupiter, quior / donna qu’elle seroit six mois / en terre et six mois aux Enfers»: in sole sette righe  non solo si riassumono i versi di Ovidio dedicati al racconto del rapimento, ma anche quelli successivi che descrivono la disperata ricerca della fanciulla da parte di Cerere, sua madre. Più in basso, il numero 4 e il seme di quadri.

 

Roberta Diglio