64: Ratto di Proserpina

Titolo dell’opera: Danza degli amorini con il ratto di Proserpina

Autore: Francesco Albani (1578-1660)

Datazione: 1640 ca.

Collocazione: Milano, Pinacoteca di Brera

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su rame (90 x 114 cm)

Soggetto principale: Alcuni putti festeggiano danzando e suonando il rapimento di Proserpina da parte di Plutone

Soggetto secondario: Plutone rapisce Proserpina sul suo carro; Ciane cerca di impedirglielo; Venere e Cupido sono in alto nel cielo

Personaggi: Putti, Plutone, Proserpina, Ciane, Venere, Cupido

Attributi: faretre (putti); carro, cavalli (Plutone); torcia (Venere)

Contesto: paesaggio agreste

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/11/Francesco_Albani_002.jpg/755px-Francesco_Albani_002.jpg

Bibliografia: Malvasia C.C., Felsina Pittrice. Vite de’ pittori bolognesi, II, Bologna 1678, pp. 173-174; Malvasia C.C., Malaguzzi Valeri F. (a cura di), Catalogo della R. Pinacoteca di Brera, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1908, pp. 300-303; Boschetto A., Per la conoscenza di Francesco Albani, Pittore, in “Proporzioni”, 2, 1948, pp. 109-146; Van Schaack E., Francesco Albani, 1578-1660,  UMI, Ann Arbor 1969, p. 248; Puglisi C.R., Francesco Albani, New Heaven, Londra 1999, pp. 191-192.
Annotazioni redazionali:
Quello ballo di Amoretti, che in tal guisa lieti applaudono al loro capo e Signore, che baciando soavemente in Cielo la Madre Venere, le addita in lontananza di Proserpina da Plutone rapita la gloriosa impresa”: queste le parole che Carlo Cesare Malvasia (1678) spende per uno dei dipinti di Francesco Albani più conosciuti e più spesso riprodotti, rappresentante una danza di amorini con il ratto di Proserpina, presente nella collezione Sampieri, a Bologna. Malvasia è il primo che dà notizie riguardo la Danza, usandola come esempio della capacità insuperabile di Albani di dipingere putti. Per tutto il Settecento l’opera rimane in città; nel 1811 è uno dei sei dipinti della collezione che viene portato a Milano, a Brera, dal marchese Francesco Sampieri. La perdita di questo dipinto causa molto scandalo e altri dipinti vengono mandati da Milano a Bologna per pacificare la popolazione bolognese (van Schaack, 1969).

Il tema celebra l’”Amor vincit omnia”, il potere dell’Amore nell’Universo (Puglisi, 1999). Si tratta, per l’appunto, di una variazione sul tema del ratto di Proserpina, che qui occupa il secondo piano a sinistra: come vuole la tradizione, Plutone rapisce Proserpina, mentre Ciane cerca di impedire il rapimento appendendosi al carro del dio. Invece in alto a destra, su nel cielo, si scorgono Venere e Cupido su una nuvola – proprio come in alcune incisioni (cfr. scheda opera 29). La madre ricompensa il figlio con un bacio, mentre lui le indica il rapimento della giovane.

Francesco Albani decide di rappresentare lo scioglimento della vicenda con una danza trionfale degli amorini, i “soldati” di Cupido che hanno momentaneamente deposto le loro armi: essi danzano, tenendosi per mano, attorno ad una pianta sulla quale altri tre amorini suonano degli strumenti musicali.

Sullo sfondo, un paesaggio agreste con montagne e un tempio circolare, al limite. L’armonioso bilanciarsi delle figure e del paesaggio viene evidenziato ancor di più dal formato ovale, che rinforza il ritmo della danza dei putti.

Boschetto (1948) vede in quest’opera un’influenza di Tiziano e della sua Festa degli amorini, datando questo dipinto al 1625 circa. Eric Van Schaack (1969), invece, crede piuttosto che sia un lavoro della metà degli anni Trenta del Seicento. Infine, la Puglisi (1999) preferisce una datazione attorno al 1640, in seguito a uno studio sulla tonalità del dipinto, sul disegno e sui dettagli del paesaggio, soprattutto del fogliame.

 

Roberta Diglio