50: Ratto di Proserpina

Titolo dell'opera: Il ratto di Proserpina

Autore: Giuseppe Scolari (1550-1600 ca.)

Datazione: fine XVI sec.

Collocazione: New York, The Metropolitan Museum of Art

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia (51,4 x 39,1 cm)

Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina sul suo carro

Soggetto secondario:

Personaggi: Plutone, Proserpina, genio

Attributi: bidente, carro, cavalli (Plutone)

Contesto: scena all'aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.metmuseum.org/toah/images/hb/hb_22.73.3[152].jpg 

Bibliografia: Passavant J.D., Le peintre-graveur, VI, Weigel, Leipzig 1864, pp. 236-237; Zerner H., Giuseppe Scolari, in “L'oeil”, 121, 1965, pp. 25-28; Haus A.C. (a cura di), Johann Wilhelm Baur (1607-1642). Manierisme et baroque en Europe, Catalogo della Mostra (Strasbourg 1998),Adam Biro Éditions, Parigi 1998, p. 109.

Annotazioni redazionali: Scolari, che è stato anche un pittore, è soprattutto conosciuto per le sue incisioni originali ed espressive: egli, inoltre, è famoso per raggiungere un alto livello di perfezione tecnica e per essere, allo stesso tempo, uno dei pochi artisti italiani che incide su base dei suoi stessi disegni.

Qui ci si trova davanti all'unica delle sue incisioni che raffigura un soggetto mitologico e, in particolare, il mito del ratto di Proserpina. L'artista coglie il momento in cui Plutone, raffigurato in maniera tradizionale, sul carro e con il suo bidente, afferra la giovane, la terra si apre e divampano le fiamme del Tartaro, rese al meglio dal disegno nervoso di Scolari. L'unica differenza rispetto al racconto di Ovidio (Prosfc12) ed altri autori, è la presenza di un genio alato infernale che cavalca uno dei cavalli di Plutone, mentre soffia dentro a un corno. Il fulcro dell'immagine, però, rimane il gesto disperato di Proserpina che alza le braccia al cielo e cerca di liberarsi dalla presa del suo rapitore.

 

Roberta Diglio